I GLRT sottolineano i disagi psichici, i problemi nel mondo della formazione e del lavoro incontrati dai più giovani, che sono la fascia con maggior mobilità. I ticinesi rischiano di essere discriminati rispetto a coetanei di Cantoni
BELLINZONA - I giovani, che già hanno sofferto più di altre fasce della popolazione, le restrizioni del Covid, rischiano di essere gli ultimi a essere vaccinati. per questo motivo i Giovani Liberali radicali chiedono, come già avviene in altri Cantoni, la vaccinazione a tutti gli adulti sopra i 16 anni.
"I giovani hanno mostrato disciplina durante la crisi sanitaria e hanno fatto ben volentieri sacrifici per proteggere le fasce più deboli. La nostra generazione ha però subito pesanti conseguenze dalla pandemia e dalle chiusure. Si pensi ai disagi psichici, alla formazione a distanza, alla difficoltà nel trovare un lavoro fisso o part time e, non da ultimo, al pesante debito che peserà sulle prossime generazioni", si legge in una nota.
Nelle ultime settimane, però, appaiono sempre più nuove prospettive di ritorno alla normalità. Tuttavia, ancora una volta i giovani rischiano di essere i grandi perdenti delle decisioni politiche".
Il motivo? "Il Ticino si è finora distinto per una buona strategia di vaccinazione. Nel confronto nazionale, occupiamo il terzo posto per numero di dosi somministrate pro capite e fortunatamente gli effetti del vaccino si vedono nel numero di decessi e ospedalizzazioni. Finora si è, giustamente, vaccinato la popolazione più vulnerabile. Attualmente la vaccinazione è aperta a tutti gli over 55 e, come spiegato in conferenza stampa, il Cantone prevede di continuare ad aprire progressivamente alle fasce di età più giovani, la prossima sarebbe quindi quella degli over 45".
Ma i giovani, scrivono i GLRT, sarebbero gli ultimissimi "della lunga coda per ottenere un vaccino. È dimostrato che la popolazione giovane è quella più mobile e i dati delle ultime
settimane mostrano che la maggior parte dei casi si concentrano nella fascia 20-30 anni. Oltre a ciò, il vaccino rappresenta un’iniezione di libertà e di nuove prospettive per la nostra
generazione, perché diventa sempre più chiaro che l’estate sarà molto diversa per chi è già immune e per chi invece sta ancora aspettando (viaggi all’estero, grandi eventi). . È vero che la probabilità per un quarantenne di avere un decorso grave della malattia è più alta che per un ventenne, tuttavia questa differenza non è abbastanza alta da giustificare una discriminazione per età così importante, come lo era invece per le generazioni più anziane".
Infine: "La lista di cantoni che vaccinerà tutti gli over 16 senza distinzioni di età si allunga sempre di più (Berna, Vaud, Giura, Uri, …). Rischia di crearsi la situazione paradossale in cui i giovani ticinesi saranno ancora limitati mentre i loro coetanei che abitano qualche chilometro più in là avranno già avuto accesso al vaccino. Come giovani liberali radicali, auspichiamo quindi che il Cantone Ticino apra la vaccinazione a tutti gli over 16".