CORONAVIRUS
Meno ticinesi scelgono di vaccinarsi, Zanini è preoccupato. "Abbiamo ancora 30-35mila persone vaccinabili"
Per quanto concerne i giovanissimi (12-15 anni) è stato spiegato dalla dottoressa Kottanattu come non si punta a avere un numero importante di vaccinati in questa fascia: "Lo consigliamo a..."

BELLINZONA - Conferenza stampa riguardante la campagna vaccinale a Bellinzona, presenti Giovan Maria Zanini, Farmacista cantonale e Lisa Kottanattu, Caposervizio dell’Istituto pediatrico della Svizzera italiana dell'EOC.

Zanini: "Nonostante il vaccino 12mila persone rischiano un decorso grave, vaccinatevi per ridurre le possibilità"

"Abbiamo un chiaro rallentamento della campagna per quanto concerne le nuove adesioni, con cifre di persone che si iscrivono nettamente inferiori rispetto ai mesi scorsi (si parla di 150 al giorno). Raggiungeremo i 200mila vaccinati ma probabilmente tra mercoledì e giovedì, pensavamo potesse accadere prima. La situazione è uguale in tutta la Svizzera. Pensiamo ci sia un effetto vacanze ma si percepisce anche il momento favorevole. Siamo preoccupati per la diminuzione delle persone che aderiscono. In Ticino abbiamo tra i dati più alti tra le categorie a rischio, ma dai 45 anni e sotto siamo messi come gli altri Cantoni, anche un po' sotto". 

"Non scordiamo che ci sono ancora 100mila persone non vaccinate, tra cui circa 10mila che fanno parte di categorie vulnerabili che vorrebbero vaccinarsi e non possono per ragioni mediche. Si sentono minacciate da chi non si vaccina. Non giudico, anche se non condivido, chi decide di non vaccinarsi. Riteniamo che abbiamo ancora un potenziale in Ticino di 30-35mila persone indecise che potrebbero vaccinarsi. Non lo fanno per quattro motivi. Il primo è la paura degli effetti collaterali, un argomento che comunque diminuisce visto che in questi sei mesi si è potuto dimostrare che il vaccino è ben tollerato. C'è chi ha paura degli effetti collaterali a lungo termine. Non posso dire niente di sicuro ma non abbiamo nessun indizio di natura scientifica o pratica che afferma che potrebbero esserci rischi. Abbiamo poi chi ritiene che il Coronavirus stia per sparire. Credo che se guardiamo le cifre di questi ultimi giorni che stanno crescendo, 10 giorni fa avevamo gli ospedali vuoti e ora abbiamo anche qualcuno in cure intense. La situazione nei paesi vicini sta peggiorando. Non possiamo dire che è tutto superato. Infine c'è chi dice che non fa parte di categorie a rischio ed è giovane, e non si vaccina perché chi è a rischio si è vaccinato: ma non è così, è chi non si può vaccinare e comunque il virus circola. Su 100 persone sappiamo che potenzialmente per 6 persone potrebbe andare male, in Ticino abbiamo 12mila persone che rischiano di ammalarsi anche in modo grave. Ridurre il numero delle persone attraverso cui il virus può muoversi diventa un modo per non mettere a rischio chi non è protetto nonostante il vaccino o non è protetto perché non può accedervi. Si riduce la possibilità del vaccino di variare e creare mutazioni". 

"Per avere la massima protezione devono essere passate 6 settimane, chi fa la prima dose in questi giorni è protetto completamente a settembre. Bisogna pensarci per tempo, rinnovo l'invito di vaccinarsi".

"Per quanto riguarda gli adolescenti, bisogna usare Pfizer. La prima possibilità per loro è di rivolgersi al Centro di Giubiasco, all'interno del quale abbiamo creato un centro specifico per la pediatria. Dal 4 agosto sino a quando ce ne sarà bisogno abbiamo predisposto delle finestre, mercoledì pomeriggio e sabato, di vaccinazione totalmente dedicato a loro. Sarà presente sempre almeno un pediatra. Si dovrà essere accompagnati da un genitore. Possiamo contare anche sulla collaborazione di 13 pediatri che lavorano in 10 studi pediatrici disposti su tutto il territorio".

"La terza dose del vaccino è una possibilità, non c'è alcuna decisione in quel senso. Ne teniamo conto nella nostra programmazione, così come detto dalla Confederazione. Le case farmaceutiche spingono, gli stati frenano. Probabile è la somministrazione di una terza dose a chi ha il sistema immunitario debole, verso l'autunno: questa è l'ipotesi più probabile al momento".

Kottanattu: "L'obiettivo non è fare pressione sui giovanissimi"

"Lobiettivo della campagna vaccinale è di ridurre i decorsi gravi della malattia. Nella fascia tra i 12 e i 15 anni abbiamo tante infezioni, ma la proporzione tra casi e ospedalizzazioni sono molto basse, le più basse tra le fasce d'età. Il rapporto rischio-beneficio della vaccinazione è più basso rispetto ad altre fasce. La sindrome infiammatoria antisistemica, una problematica da post Covid, potrebbe essere evitata dalla vaccinazione anche se non abbiamo l'evidenza scientifica. Essa può essere comunque tratta in modo efficace. La vaccinazione al momento di controlli del pediatra non viene attivamente discussa, anche se il medico è disponibile a rispondere a ogni domanda. Verrà consigliata a tutti quelli che hanno una malattia cronica sottogiacente, coloro che rischiano un aggravamento delle condizioni, a chi inizierà un'attività nel sanitario e a chi vive con persone che hanno problemi al sistema immunitario (la cui risposta al vaccino non è paragonabile a chi non ha questo problema)".

"Non vogliamo avere una pressione su questa fascia. Chi vuole può farlo, chi vuole attendere anche. Parlando di effetti collaterali a breve e lungo termine, il vaccino è stato testato su un milione di persone: l'efficacia è pari a quella osservata nella fascia 16-24 anni, non si sono visti effetti collaterali ma l'osservazione è stata poca a livello di tempo".

"Ci sono state diminuzioni importanti per altre vaccinazioni, alcune sino al 35%, si tratta di vaccinazioni che hanno un alto rapporto rischio-beneficio. Facciamo attenzione". 

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