Dopo l'assalto di ieri alla Cgil, nel corso di una manifestazione anti green pass, sono stati arrestati dei leader di Forza Nuova e degli attivisti. Il mondo sindacale chiede lo scoglimento di questi movimenti
ROMA - In Svizzera ieri sono scese in piazza diverse persone, in Italia sono state giornate di fuoco. Sono stati infatti decine di migliaia i manifestanti in tutto il Paese, soprattutto perchè dal 15 ottobre senza un green pass non si potrà nemmeno più andare a lavorare.
A Roma è stata assaltata la sede nazionale della Cgil. Ci sono stati 12 arresti, tra cui i leader di Forza Nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore, la promotrice della manifestazione, P.T, 39 anni, Luigi Aronica, 65 anni, ex appartenente ai Nuclei armati rivoluzionari, e Biagio Passaro leader del movimento IoApro. Le accuse sono di danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale
E così in Italia, nel corso delle proteste anti green pass, si torna a parlare di fascismo. C'è realmente un legame? Difficile dirlo, il politiologo Piero Ignazi afferma come siano movimenti “capaci di sfruttare ogni situazione di protesta, di disagio e di insoddisfazione”. Non tutti i no green pass sono fascisti, ma l'estrema destra trova terreno fertile nelle proteste.
Intanto sono unanimi le manifestazioni di condanna a quanto accaduto e alle ideologie estremiste. Cgil, Cisl, Uil organizzano il 16 ottobre, a Roma, una manifestazione nazionale ed antifascista per il lavoro e la democrazia.
"Tutte quelle formazioni che si richiamano al fascismo vanno sciolte e questo è il momento di dirlo con chiarezza", ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. "Sono in una fase di lucidità: lo Stato deve reagire, vengano arrestati, paghino per quello che hanno fatto e venga applicata la nostra Costituzione".