L'obbligo vaccinale che introdurrà l'Austria non avrà un effetto immediato, ha spiegato. Per contenere la variante Delta e combattere una situazione molto simile a quella dell'anno scorso, propone le due misure
BERNA - Mascherina obbligatoria e 2G, ovvero limitazioni importanti per i non vaccinati. Sono le misure che avrebbe voluto il dottor Andreas Cerny, specialista in malattie infettive e in medicina interna generale, interpellato dalla RSI.
Cerny è deluso dalle azioni della Svizzera, che a suo avviso avrebbe dovuto agire in modo diverso di fronte alla variante Delta, molto infettiva e pericolosa. "La strategia che adesso viene seguita è quella di seguire le ospedalizzazioni e poi di misurare (o commisurare) le misure in funzione dell'andamento delle ospedalizzazioni. Questo, in un momento di rapida crescita dei casi, non è più il modo di gestire la pandemia correttamente; i Paesi intorno a noi lo hanno capito. Quando la crescita dei casi è molto veloce, bisogna poi anche pensare che le ospedalizzazioni hanno un ritardo di 7-10 giorni. Bisogna tener conto di questo", ha detto.
Dunque? Bisognava reintrodurre l'obbligo di portare la mascherina al chiuso e a scuola e permettere solo a vaccinati e guariti di partecipare alla vita sociale. Non vorrebbe misure che impattino troppo sulla vita, l'educazione e la libertà. La situazione a suo avviso, nonostante i vaccini, è simile all'anno scorso, dato che molti giovani si infettano. Servivano dunque decisioni da parte della politica.
Cerny non è entusiasta dell'obbligo vaccinale introdotto in Austria, perché avrà un effetto non nel brevissimo termine.