E Franco Celio ci ripensa: “Al Consiglio degli Stati, Giovanni Merlini corre senza rete di protezione non ripresentandosi al Nazionale. Viceversa alla Camera del popolo è il Ppd a rischiare di più”
BELLINZONA – L’ex consigliere di Stato Gabriele Gendotti avverte: “Uno più uno non fa mai due, è una regola ferrea della politica, soprattutto davanti a scelte un po’ a sorpresa”. E aggiunge: “Non ci si potrà mai dimenticare che per oltre un secolo Ppd e liberali sono stati qualcosa più che rivali”.
Ma poi, in un’intervista a LaRegione, conclude che di fronte ai blocchi di sinistra e destra che con le rispettive congiunzioni si uniscono, anche il centro deve inventarsi qualcosa. Una congiunzione, insomma, a patto che l’area di centro che potrebbe nascere non abbia sbandamenti.
Il tema della possibile congiunzione delle liste in vista delle elezioni federali di ottobre sarà affrontato da una delegazione del partito.
La Regione ha intervistato anche un altro ex ministro, il pipidino Luigi Pedrazzini, il qualche dice che nel caso in cui nascesse un patto tra PPD e PLR bisognerà spiegarlo bene ai due elettorati “altrimenti verrà percepita solo come difesa del cadreghino”.
Per Pedrazzini una congiunzione “sarebbe un passo nella giusta direzione”. Chiaro, uno più uno in politica non fa due, ma “i partiti devono assumersi la responsabilità e il coraggio di questo passo.
Sempre al quotidiano di Bellinzona, l’ex deputato Franco Celio, che sul tema si era già espresso con scetticismo, adotta la linea della realpolitik: “Al Consiglio degli Stati, Giovanni Merlini corre senza rete di protezione non ripresentandosi al Nazionale. Viceversa alla Camera del popolo è il Ppd a rischiare di più”.