ELEZIONI FEDERALI 2019
Pierre Rusconi lancia la fusione tra Lega e UDC: "Si può fare in quattro anni"
Intervista all'ex presidente democentrista: "Nell'accordo potrebbe rientrare anche il sostegno al Mattino da parte dell'UDC nazionale. E su Marco Chiesa dico che..."

di Andrea Leoni

Pierre Rusconi, lei aveva detto che gli elettori della Lega sono come tifosi di una squadra di calcio, pronti a sostenere il proprio partito indipendentemente dalle scelte politiche. Viste le ultime due elezioni, deve rivedere il suo giudizio?
“In parte. Diciamo che nella Lega come nello sport ci sono i tifosi veri, i duri e puri, e i tifosi da Champions. I primi sono rimasti, gli altri sono andati via”.

L’alleanza Lega-UDC si è attestata intorno al 30%, ma il Movimento è in crisi. Come immagina il futuro di questa alleanza ora che sono cambiati i rapporti di forza? 
“I nuovi rapporti di forza tra Lega e UDC, dal mio punto di vista, invitano ad aprire una nuova fase, proprio per non dispedere ulteriormente quel 30% di consensi della nostra area”.

Si spieghi.
“Negli anni scorsi i rapporti tra Lega e UDC sono stati di tipo elettorale. Ci si trovava di tanto in tanto per negoziare le liste. Questo genere di accordi oggi lasciano il tempo che trovano. Bisogna fare un salto di qualità”.

Come?
“Serve un’alleanza politica e programmatica, che sia strutturata, stabile e duratura. Immagino un percorso che non vada a scapito di nessuna delle due parti. Questo con l’obbiettivo nei prossimi quattro anni di arrivare a una fusione”.

Più che una fusione non sarebbe un inglobamento della Lega nell’UDC, primo partito della Svizzera?
“Dipenderà dalla struttura, dal programma e dalla dignità dei vari ruoli all'interno di questo ipotetico nuovo partito. Nella Lega ci sono persone che hanno peso mediatico e sul territorio. L’UDC, dal canto suo, ha una grande importanza sul piano nazionale. Entrambi i partiti hanno personalità con importanti incarichi a livello statale e parastatale. E in più il Movimento ha un giornale. Non unirsi, in questo momento, rappresenta solo uno spreco di soldi ed energie”.

Ecco, il Mattino. Pensa che l’UDC nazionale, nell’ambito di questa ipotetica fusione, potrebbe sostenere economicamente il foglio leghista?
“Il Mattino, si sa, è l’unico giornale politico che viene letto. Ma fare un giornale costa moltissimo e non è facile mandarlo avanti. Credo che l’UDC nazionale potrebbe eventualmente trovare una soluzione per sostenere il Mattino sul medio periodo”.

Però una fusione tra Lega e UDC non porterebbe ad un ulteriore erosione da parte di quegli elettori leghisti che si riconoscono nell’anima sociale del Movimento?
“È possibile, ma forse si potrebbero recuperare più elettori dall’area di centro, in particolare nella parte liberale. C’è una giovane generazione che mi sembra più disponibile  ad affrontare questi ragionamenti. Bisogna cambiare paradigma: al posto che chiederci cosa fare alle prossime elezioni, dobbiamo chiederci cosa fare nei prossimi otto anni”.

Queste operazioni, generalmente, sono possibili quando al tavolo si siedono due partiti forti, con una leadership chiara. L’UDC, da questo profilo, non ha problemi, la Lega invece sì. Cosa suggerirebbe al Movimento che oggi sta pensando di darsi una nuova organizzazione?
“Vedrei bene un triumvirato con un rappresentante istituzionale, uno del giornale e uno dell’ala barricadera. Tre o quattro persone in grado da un lato di guidare la Lega e dall’altra di sedersi al tavolo con l’UDC. Il momento è propizio per chiederci dove vogliamo andare. I nuovi numeri hanno spazzato via le imposizioni e i ricatti del passato”.

Il primo banco di prova potrebbe essere il sostegno attivo da parte della Lega a Marco Chiesa nel ballottaggio agli Stati?
“Senz’altro. La Lega deve dimostrare di esserci e di essere in prima fila, indipendentemente se il candidato piace o meno. Perché questa è l’occasione e quindi mi auguro che il Movimento sostenga massicciamente e con convinzione Chiesa”.

È di dominio pubblico il fatto che tra lei e Chiesa c’è stata una rottura dal profilo dei rapporti personali. Lo sosterrà lo stesso?
“Le idee valgono più delle persone. E le nostra idee hanno la possibilità concreta di essere rappresentate agli Stati. Quindi sosterrò Chiesa”.

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