ELEZIONI FEDERALI 2019
Il 'soccorso radicale' a Giovanni Merlini. Marty: "Garantisce continuità". Ducry: "Giovannini l'avrebbe votato"
A sostegno del candidato PLR si schierano due personalità ‘storiche’ dell’ala radicale del partito che replicano a Diego Scacchi
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BELLINZONA - “Votiamo Giovanni Merlini nel ballottaggio per il Consiglio degli Stati”. A sostegno del candidato PLR si schierano oggi due personalità ‘storiche’ dell’ala radicale del partito: l’ex consigliere di Stato Dick Marty e Jacques Ducry, che da alcuni anni è passato nelle fila socialiste. Entrambi lo fanno replicando, su LaRegione, alla presa di posizione dell’ex sindaco di Locarno Diego Scacchi, presidente del movimento ‘Incontro Democratico’, di cui Ducry è stato tra i fondatori.

 Scacchi, invitando a votare la candidata socialista Marina Carobbio, scrive Marty, “vede nel voto del prossimo ballottaggio un’occasione propizia di un cambiamento anche per la politica cantonale, nel senso di una maggior apertura sociale e di una vera presa di coscienza dell’attuale emergenza climatica”.

Pur condividendo in gran parte l’analisi di Scacchi, e gli appunti sulla strategia del PLR, Marty non ne condivide le conclusioni.

“La congiunzione delle liste in un blocco di destra – scrive - è stata una scelta, a mio parere, poco meditata, improvvisata e non ha certo reso un gran servizio alla credibilità della politica: è apparsa come un gesto di pura opportunità tattica, senza un vero programma, senza un accordo su comuni obbiettivi concreti. E penso che Scacchi abbia ragione quando ritiene che Giovanni Merlini ne abbia pagato lo scotto al primo turno e proprio per questo ritengo che la sua analisi e la sua proposta debbano essere se non contestate, almeno completate”.

 Merlini, prosegue Marty, si presenta all’elezione al Consiglio degli Stati senza l’alternativa di mantenere il seggio che già occupa al Nazionale, e che avrebbe riconquistato senza ombra di dubbio. “La scelta coraggiosa di Merlini esprime bene la sua personalità: trasparente, coerente e pacato”.

 Secondo l’ex ministro, tra 4 anni, il PPD avrà difficoltà a riconquistare il seggio occupato da Filippo Lombardi, che se verrà rieletto raggiungerà i 24 anni di mandato: “Qualche attuale Consigliere di Stato avrà voglia di cambiamento ed è pertanto facile immaginare i probabili scenari e i possibili esiti”.

Detto questo, Marty conclude scrivendo che Merlini agli Stati “garantirebbe una continuità, indispensabile per un lavoro serio ed efficiente nell’interesse del paese”.

 Gli fa eco Ducry, osservando che Giovanni Merlini, è stato l’ultimo presidente del PLR “che è riuscito a tenere la barra dritta al centro con il totale rispetto delle ali in momenti anche molto critici per il partito”.

E aggiunge che “la sua cultura politica e le sue visioni” sono “compatibili con gli indirizzi di Incontro democratico”. Di Merlini, Ducry sottolinea “il carattere pacato, riflessivo ma fermo, la sua capacità di sintesi nel proporre soluzioni praticabili, la sua capacità di decidere”.

 Osserva poi che “la personalità dei candidati per il Consiglio agli Stati è molto più importante dell’etichetta di partito”.

Poi lancia una frecciata a Scacchi: che “seppur a titolo personale ma comunque presidente di Incontro democratico, propone un sostegno univoco a favore di Marina Carobbio, dimenticando il progetto politico di incontro di aree partitiche alla base della nostra associazione”.

 La congiunzione per il Consiglio nazionale Plr-Ppd può aver lasciato perplessi numerosi elettori ma questa perplessità, prosegue Ducry, non deve condizionare negativamente la scelta della qualità delle persone che ci rappresenteranno alla Camera alta”.

Rileva infine che Merlini “è una persona desiderosa di legalità e trasparenza, rispettosa dell’interesse pubblico, dei diritti fondamentali e sociali, del primato della scuola pubblica e di uno sviluppo sostenibile del territorio dando allo Stato quel ruolo di riequilibrio delle varie disuguaglianze pur ponendo attenzione all’economia”.

E conclude con un appello: “Auspico che molti elettori sentano come necessario in questi tempi politicamente un po’ bui l’umanesimo che Giovanni Merlini saprebbe riportare a Berna. Alfredo Giovannini l’avrebbe votato!”.

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