Una perla della Valle di Blenio, con paesaggi fantastici che richiamano le lande irlandesi o scozzesi
BLENIO – Gana, o Ganna (ma anche ghèna, o g'èna) è un termine dialettale di origine prelatina che significa pietraia, accumulo di massi scesi dalla costa di una montagna. Lo si ritrova come toponimo dai monti di Brissago a quelli della Valle di Blenio.
Proprio in Valle di Blenio c’è il passo di Gana Negra, che Giuseppe Brenna nella sua Guida alle Alpi ticinesi racconta così: “Qui si trova un ammasso caotico di macigni scuri che si rispecchiano in minuscoli laghetti circondati da una ricca flora. Questo passo si presenta come un lungo corridoio tra le pareti laterali dei Pizzi del Corvo e di Cadrèigh, con uno sbocco larghissimo, sospeso letteralmente sopra la Valle Santa Maria (…). Sul lato ovest del passo c’è un enorme scoscendimento che dà origine al Vallone di Casaccia, in cui affiora dolomia cariata”.
Al passo, a quota 2'430 metri, si arriva salendo dalla dalla frazione di Predasca (1'720 metri), sopra Campo Blenio, e passando per la capanna Bovarina (1'870 metri). Dalla capanna parte un sentiero che sale lentamente costeggiando un torrentello di montagna, uno dei tanti affluenti del Brenno. Un sentiero che, volendo, si può percorrere fino al passo del Lucomagno e alla regione del Piora attraverso il passo dell’Uomo.
Poco dopo aver lasciato la capanna ci si trova immersi in un paesaggio incantato: una vallata verdeggiante ricoperta di fiori multicolori, con ampie macchie di rododendri, e da quel terreno che pare quasi di muschio, punteggiato da stagni e laghetti, emergono enormi macigni di pietra nera rotolati giù dalla montagna nella notte dei tempi. Sembra quasi di essere in un paesaggio irlandese o scozzese e, sognando ad occhi aperti, puoi anche immaginare che sul colmo di una collina spunti William Wallace a cavallo.