Inaugurata la 67esima edizione della rassegna. Il presidente interviene sulla bufera scoppiata attorno al regista: "Mi sembra che ci debba essere un minimo di pietas"
LOCARNO - Gli obiettivi sono la qualità artistica e l'efficienza del Festival e confermiamo la purezza e la sincerità delle nostre intenzioni. Con queste parole il presidente del Festival del film di Locarno, Marco Solari, si è rivolto al pubblico durante l'inaugurazione ufficiale tenutasi nel tardo pomeriggio nel cortile dell'ex Magistrale. E per la prima volta da quando è scoppiata la polemica, Solari ha detto la sua sulla presenza al Festival di Roman Polanski. "Mi assumo tutte le responsabilità di aver avallato la scelta della direzione artistica".
Il presidente ha elencato tre motivi per cui, a suo parere, Polanski merita di essere ospite del Festival. Primo, l'autorità svizzera ai suoi massimi livelli ha rifiutato agli Stati Uniti l'estradizione del regista dichiarandolo un uomo libero nel nostro Pese.
Secondo: "Vi pregherei di guardare la vita di quest'uomo, piena di sofferenze enormi. E mi sembra che ci debba essere un minimo di pietas e un sentimento di perdono tra noi uomini".
Solari ha spiegato infine il terzo motivo, citando un aneddoto famigliare. Quando è scoppiata la polemica, ha detto, mia moglie mi ha chiesto se non fosse meglio evitare le critiche e le difficoltà. Ma dopo averci riflettuto, ha spiegato il presidente del Festival, ho concluso che "è proprio nei momenti di difficoltà che la decisione più facile è quella sbagliata. E il compromesso un atto di viltà".
Solari ha sottolineato che comunque anche quest'anno il Festival tratterà nei suoi film temi delicati come la violenza sulle donne.
L'inaugurazione è stata aperta dalla sindaca di Locarno e vicepresidente del Festival, Carla Speziali, che ha sottolineato come il grande obiettivo per il prossimo anno sia avere il Palacinema, almeno gli spazi dedicati alla manifestazione cinematografica. Hanno parlato anche il consigliere federale Alain Berset, il ministro della cultura Manuele Bertoli e il direttore Carlo Chatrian.
IB