Il deputato ed ex ministro di Giustizia sul caso che infiamma l'estate ticinese: "Non si può a mio avviso separare l'artista dall'uomo. La sua vittima era comunque poco più che una bambina"
LOCARNO - "La presenza di Roman Polanski al Festival di Locarno è chiaramente inopportuna. Questa, almeno, è la mia opinione. Al di là delle qualità del regista, che nessuno discute, non si può a mio avviso separare nettamente l'artista dall'uomo. O meglio, si può, ma in questo caso, se dovessi applaudirlo quando salirà sul palco di piazza Grande lo farei con una mano sola. Potrei applaudire il regista ma non l'uomo. Quindi non potrei applaudirlo". Con l'ironia che gli è propria anche il deputato del PPD ed ex ministro della Giustizia Alex Pedrazzini dice la sua sul caso che sta infiammando l'estate ticinese. Oltre che politico, Pedrazzini è da sempre in prima fila nelle battaglie civili contro la pedofilia e le violenze sulle donne e sui minorenni. Il suo è dunque un parere che conta. Per questo glielo abbiamo chiesto.
"Ovviamente diserterò anch'io il ricevimento dedicato ai deputati in Gran Consiglio e seguirò la linea del mio parito. Dico però ancora un paio di cose. Primo, non si può impedire, dal profilo giuridico, a Polanski di partecipare al Festival e nemmeno alla Direzione di invitarlo. Ma non sono d'accordo sulla linea di difesa del presidente Solari, perchè per me questo invito resta inopportuno. Se posso ammettere che Polanski non è un pedofilo nel senso peggiore della parola, penso per esempio ai fenomeni seriali che hanno recentemente sconvolto anche il Ticino, osservo che la sua vittima aveve meno di quattordici anni, e dunque era poco più che una bambina. In più, come aggravante c'è anche il fatto che il regista si è sempre sottratto alla giustizia. Sia chiaro: non ce l'ho personalmente con Polanski: se anche Einstein avesse abusato di una tredicenne e mi avessero chiesto di applaudirlo in piazza per le sue scoperte scientifiche, non lo avrei fatto comunque".
E a chi rivendica la libertà artistica del Festival, Pedrazzini replica con la libertà di esprimersi sul caso Polnaski. E con la sua libertà personale di applaudirlo con una mano sola.
emmebi