Polanski: niente Festival. Dadò: "Vittoria del buon senso, non mia. Ho parlato a nome delle vittime"
Il capogruppo PPD dopo la rinuncia del regista polacco: "Libertà per il Festival ma anche per i cittadini che vogliono esprimersi sulle scelte artistiche, senza dover subire ignobili pressioni"
LOCARNO - "Non la considero una mia vittoria ma una vittoria del buon senso che purtroppo non è arrivata dai vertici del Festival del film ma dallo stesso Polanski". Fiorenzo Dadò, nel giorno in cui Roman Polanski ha comunicato di rinunciare all'ospitata a Locarno, non esulta preferendo la via di un commento moderato. Il capogruppo PPD, che per primo e più di tutti si è battuto contro la presenza del regista polacco al Pardo, ribadisce che il Festival deve godere della massima libertà: "Ma la stessa libertà - aggiunge - deve essere garantita anche ai cittadini che vogliono esprimersi sulle scelte del Pardo, senza dover subire ignobili pressioni. Loro (i vertici del Festival, ndr.) considerano invece "interferenze inaccettabili" le opinioni di chi esprime dissenso". Dadò, infine, chiosa con una considerazione generale: "Dal punto di vista artistico mi pare che le altre scelte artistiche del Festival siano ottime. Mi sono limitato a criticare l'attribuzione di un premio a Polanski che avrebbe offeso le vittime di uno dei peggiori reati. E io ho parlato a nome di queste vittime".