VIA SICURA
Stop alla Grande Purga! Smantelliamo il Sistema di Via Sicura. La testimonianza di un lettore: "Tutti finiscono nello stesso calderone: ed è inaccettabile e umiliante per un cittadino di un Paese che si crede democratico"
Dopo il nostro articolo i lettori cominciano a raccontare le loro esperienze (continuate a scriverci). "Oltre ai funzionari federali, a mio modesto parere ci sono alcune lobbies che stanno spingendo nell'infausta direzione da tempo ormai seguita. A chi giova, alla fine, questo sistema? Chi ne trae vantaggio? Le risposte non sono moltissime...".
VIA SICURA

La Grande Purga di chi si è bevuto il cervello! È ora di dire basta al Sistema di Via Sicura: una macchina infernale fuori controllo che stritola i cittadini

04 GENNAIO 2017
VIA SICURA

La Grande Purga di chi si è bevuto il cervello! È ora di dire basta al Sistema di Via Sicura: una macchina infernale fuori controllo che stritola i cittadini

04 GENNAIO 2017
Caro direttore,
 
alle nostre latitudini, qualora alle istituzioni ci fosse ancora qualcuno in grado di capire che cosa significa, nella migliore delle ipotesi la massima di Cicerone "Summum ius, summa iniuria" sarebbe bollata come "roba da taglian".
 
Esempio 1: Cittadino, con occupazione in un ufficio, passa 8-9 ore della sua giornata alla scrivania. Tragitto casa-lavoro: 15/20km. Questa persona percorre ca. 30-40 km al giorno (200 la settimana, 800 al mese).
 
Esempio 2: cittadino, rappresentante, 5-6 ore al giorno al volante. 1500 km la settimana, 6000 km al mese. 
 
In caso di infrazione grave, le due persone saranno trattate allo stesso modo. Sia il dipendente dell'ufficio, sia il rappresentante resteranno senza patente per un certo periodo. La differenza è ovvia. Uno userà i mezzi, l'altro farà la fila all'URC più vicino.
 
Avrà capito che io sono un "esempio 2". Ma ho trovato una soluzione alternativa all'URC, grazie a un datore di lavoro comprensivo che mi ha permesso di "scontare la pena" in vacanza. 
 
Alla fine noi tutti pagheremo perché sia al funzionario dell'Ufficio della circolazione, sia al giudice, non è concessa la possibilità di valutare le circostanze in cui le infrazioni avvengono. E qui tocchiamo il fondo. 
 
Ancora una volta. Perché tanto rigore? Tanta inflessibilità? Invece del ritiro della patente, non si potrebbe valutare un servizio alla comunità? O qualcosa di più utile della disoccupazione? 
Le misure introdotte da Via Sicura hanno davvero migliorato la sicurezza sulle nostre strade? Se la risposta è si, era davvero questo l'unico modo per raggiungere questo obbiettivo? Non esistono percorsi meno lesivi delle libertà personali?
 
Sia chiaro, non voglio giustificare chi, ubriaco o sotto l'effetto di droghe, si mette al volante di un'automobile. E nemmeno chi transita davanti a una scuola a velocità eccessiva, magari durante le ore di lezione o al termine delle stesse. Ma Via Sicura mette tutti nello stesso calderone e questo lo trovo inaccettabile e umiliante come cittadino di un Paese che si crede democratico.
 
L'ironia sta nel fatto che il nostro sistema ci interpella per chiederci se vogliamo o no energia prodotta dalle centrali nucleari o se riteniamo un certo tipo di aerei da combattimento idoneo alle nostre truppe (argomenti di cui oltre il 90% di noi cittadini capisce parzialmente solo quello che vede in TV o legge sui giornali), mentre sull'argomento in questione, di cui facciamo tutti immediata esperienza quotidianamente, si stende una cortina di impenetrabile omertà e noi accettiamo la situazione sic et simpliciter (e il peggio è che noi non chiediamo chiarezza a questo riguardo). 
 
Quante licenze di condurre sono state ritirate dall'introduzione di queste nuove norme? Quanti giorni di detenzione (effettivi e sospesi) sono stati comminati? A quanto ammontano complessivamente le multe comminate? Quanti posti di lavoro sono stati persi dalle persone a cui è stata ritirata la licenza? Quanto sta costando l'applicazione di via sicura? Ancora una volta: chi trae vantaggio da questa situazione? 
 
Quello che mi colpisce è che i nostri rappresentanti (fatta qualche lodevolissima eccezione) sono capaci di scandalizzarsi solo davanti a un microfono, in occasione delle interviste. Quando, invece siedono sui banchi del parlamento, sia cantonale, sia federale, si dimenticano di Via Sicura.
 
In Ticino, alcuni parlamentari hanno cercato di obbligare la polizia a segnalare la presenza di radar mobili. A che punto ne siamo? 
 
Oltre ai funzionari federali, a mio modesto parere ci sono alcune lobbies che stanno spingendo nell'infausta direzione da tempo ormai seguita. A chi giova, alla fine, questo sistema? Chi ne trae vantaggio? Le risposte non sono moltissime...
 
Grazie della sua pazienza e perdoni questo mio sfogo personale. Qualora trovasse qualche spunto di riflessione utile in queste mie righe, non esiti a usarlo come meglio crede.
 
Buona giornata e buon anno,

G.P.
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