"Squadrismo social: fate propaganda". "Sono allibito. È pura libertà di parola". Scintille tra Alain Bühler e Reto Ceschi (e non solo) al 'falò' della Billag. E il duello va in onda su Facebook
Vi raccontiamo di questo scambio in quanto solleva un tema che comincia a serpeggiare e che certamente presto o tardi emergerà. Ovvero: l’accusa dei sostenitori della No Billag ai dipendenti RSI, in particolare ai giornalisti, di fare campagna contro l’iniziativa invece di tenere un profilo super partes, considerando che dovranno occuparsene con servizi e dibattiti
COMANO - “Squadrismo social”. “Sono allibito: è libertà di parola”. “Quattro gatti che fate terrorismo: siete proprio alla canna del gas”. “Non prendo lezioni di economia dai no Billag, ma sul terrorismo comunicativo sì”.
Queste fiammate verbali sono estrapolate da un botta e risposta avvenuto sulla bacheca Facebook di Liberatv. Protagonisti Alain Bühler, Reto Ceschi e Antonio Civile. Ed è solo un esempio degli scontri polemici che si possono leggere da qualche settimana sui social tra dipendenti della RSI da una parte, e i sostenitori dell’iniziativa No Billag dall’altra. Il clima insomma è già incandescente intorno alla votazione, nonostante la data del voto non sia ancora stata fissata dal Consiglio Federale (verosimilmente sarà in marzo).
Vi raccontiamo di questo scambio in quanto solleva un tema che comincia a serpeggiare e che certamente presto o tardi emergerà. Ovvero: l’accusa dei sostenitori della No Billag ai dipendenti RSI, in particolare ai giornalisti, di fare campagna contro l’iniziativa invece di tenere un profilo super partes, considerando che dovranno occuparsene con servizi e dibattiti. Accusa che viene rispedita al mittente dalla controparte in nome della libertà di pensiero e di parola che appartiene a ogni cittadino, dunque anche a loro. Esprimere la propria opinione non significa fare campagna.
Ieri abbiamo pubblicato un articolo di Alain Bühler in cui il vicepresidente del comitato dell’iniziativa, esponeva le ragioni del sì. Il direttore dell’informazione della RSI Reto Ceschi è intervenuto con un commento sulla nostra pagina social. Questo: “Chi ha scritto l'iniziativa dovrebbe conoscerne il contenuto. Me lo auguro. Chi ha raccolto le firme pure. L'iniziativa vuole la fine della SSR, di cui la RSI è figlia. Questa è la verità. Tutto il resto è fantasia”. Pronta la replica di Bühler: “Siete liberi di fare campagna con gli argomenti che volete, ma la disinformazione in ambito mediatico ed economico non è un atteggiamento che vi si addice”. Ancora Ceschi: “ Noi non facciamo campagna. Leggiamo i testi delle iniziative (di tutte le iniziative). “No Billag = No SSR” questa è la verità. Comunque grazie per concederci la libertà di “dire e scrivere” ciò che vogliamo. Continueremo a farlo, nel segno della verità e del dialogo”.
A questo punto interviene un altro collega di Comano, Antonio Civile: “Accusare altri di fare disinformazione mentre lei sostiene che la chiusura della RSI, che sempre lei sta caldeggiando, creerà posti di lavoro, è invece l'atteggiamento che si addice a chi non riesce a comprendere la portata delle poche righe scritte in un'iniziativa di cui è promotore”.
Bühler alza il tiro: “Ormai è partito già da mesi lo squadrismo in massa su fb, messenger, twitter, ecc,. Siete (dipendenti e collaboratori RSI) ovunque e spesso sopra le righe o anche oltre”. E Ceschi ribatte: “Sono allibito. Un politico che definisce “squadrismo di massa” la libertà di parola”. Civile: “Le sue nemmeno tanto velate minacce rivolte a me non mi preoccupano minimamente. Mostrano semmai la scarsità di argomenti che riesce a mettere sul piatto, come le affermazioni fantascientifiche di questo suo "contributo" al dibattito. E poi gli squadristi saremmo noi…”.
Il dibattito prosegue e ha il suo culmine nell’ultimo scambio di battute tra Bühler e Civile. L’esponente UDC: “Antonio lei a la sua opinione sul tema e noi la nostra. Punto. Ma si ripassi un po' i principi economici, così tanto per non scadere nel terrorismo di parte”. Il giornalista RSI: “Guardi per fortuna non ho bisogno di lezioni di economia dai sostenitori della No Billag. Per quanto riguarda il terrorismo comunicativo invece sì perché su questo fronte siete ben attrezzati”.