"Personalmente credo che sarebbe saggio abbandonare X, per chi ne è utente, e lasciare che sprofondi nell'irrilevanza. Io l'ho già fatto tempo fa"
Dopo aver insultato la magistratura brasiliana e il cancelliere tedesco Scholz, Elon Musk se l’è presa con i giudici italiani tanto da dover fare intervenire il presidente della Repubblica Mattarella. Questi attacchi sono frutto di una strategia o di semplice provocazione?
"Credo che sia il frutto di entrambe. La strategia è quella di presentarsi politicamente come uomo forte, intransigente, al di sopra delle regole e delle leggi, e di compiacere la sua base di sostenitori e di azionisti che lo considerano come un ariete per deregolamentare le industrie e massimizzare i profitti. Al tempo stesso è provocazione, perché questo metodo gli regala esposizione mediatica e spazio gratuito nei media, come ha fatto del resto Trump finora".
Trump ha nominato Musk alla testa del Dipartimento per l’efficienza governativa. Il suo compito sarà quello di riformare l’amministrazione USA. Una buona idea o un pericolo, considerato il fatto che si tratta dell’uomo più ricco del mondo e che dispone di un grande potere?
"Personalmente considero un’ottima idea riformare un sistema complesso e burocratizzato, ma mi sembra pessima l’idea di affidare queste compito a Musk, perché al di là delle sue eccentricità e arroganze ha già dimostrato ampiamente di considerare le regole di sicurezza e di protezione dell’ambiente come una scocciatura inutile e un imprenditore non è la persona giusta per dirigere una democrazia. Chi dirige uno stato deve mediare, chi dirige un’azienda no. I cittadini non sono dipendenti e le minoranze non si possono licenziare".
Alcuni politici e media indipendenti stanno lasciando X. E Musk si è già reso protagonista della diffusione di alcune fake news. Come dovrebbero comportarsi i governi rispetto a questa piattaforma mediatica per evitare pericoli per la democrazia?
"Personalmente credo che sarebbe saggio abbandonare X, per chi ne è utente, e lasciare che sprofondi nell'irrilevanza. Io l'ho già fatto tempo fa. Restare significa dare legittimità a quello che ormai è il costosissimo pulpito personale di un ex visionario e del suo coro di adulatori disposti a credere a qualunque sua promessa".
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