Il sindaco di Lugano dopo l'appello del fondatore dell'ospedale del cuore: " Il Cardiocentro per i luganesi non è solo un centro di eccellenza riconosciuto a livello mondiale. C’è un intenso legame affettivo tra la gente e l’istituto, essendo strettamente connesso a momenti intimi e difficili della vita di moltissimi cittadini"
“Per la Città - dichiara Borradori a Liberatv - non può esserci un altro posto in cui stare se non al fianco del Cardiocentro. È per noi un fatto naturale, non fosse altro che per una questione di gratitudine per tutto quel che è stato fatto negli ultimi vent’anni dall’istituto. In primis dal professor Tiziano Moccetti”.
“Credo che quasi ogni luganese - prosegue Borradori - abbia beneficiato, personalmente, per un parente o per un’amico, della presenza del Cardiocentro. Tutti a Lugano, ma credo di poter dire nell’intero Cantone, proviamo un profondo senso di riconoscenza per l’ospedale del cuore e per chi ci lavora. E credo sia un dovere per l’autorità comunale farsi portavoce e manifestare concretamente questo sentimento e questo attaccamento. Il Cardiocentro per i luganesi non è solo un centro di eccellenza riconosciuto a livello mondiale, ma oserei dire davvero una parte importante e preziosa del cuore della Città. C’è un intenso legame affettivo tra la gente e l’istituto, essendo strettamente connesso a momenti intimi e difficili della vita di moltissimi cittadini. In questo senso comprendo la reazione di alcuni vostri lettori quando dicono: il Cardiocentro non si tocca”.
Ma per Lugano non è, naturalmente, solo una questione sentimentale. “Il Cardiocentro - argomenta Borradori - è un gioiello medico, scientifico, tecnologico e accademico di Lugano. Con l’istituto la Città ha un intenso e fruttuoso rapporto di collaborazione, sfociato in diversi grandi progetti come il Mizar. Un progetto tra l’altro che vede la partecipazione anche del Cantone e dell’EOC. Si tratta di opere fondamentali per lo sviluppo del nostro territorio ma anche della nostra economia. Inoltre per noi il Cardiocentro è anche un ponte con l’Università, e quindi con la Città, di Zurigo. E anche questo è importantissimo”.
E quindi cosa pensa il sindaco di Lugano delle difficoltà denunciate da Moccetti rispetto alle trattative con l’EOC? “Credo che da parte nostra la posizione sia abbastanza semplice: se al termine di questo negoziato la soluzione proposta dall’Ente non andrà bene al Cardiocentro, non andrà bene neanche per Lugano. Una prospettiva del genere non potrà essere accettata dalla Città, così come un eventuale iniziativa unilaterale da parte dell’EOC”.
“Detto questo - conclude Borradori - mi pare di capire che le trattative con l’Ente ospedaliero siano ancora in piedi. Il fatto che ci sia un tavolo di discussione aperto, in casi del genere, è senz’altro positivo ed è un fattore che va incoraggiato. In questi giorni ci sentiremo con i vertici dell’EOC per capire in quale modo potremo facilitare, e magari rasserenare, questo confronto per giungere in tempi ragionevoli a una soluzione che soddisfi tutte le parti. La rottura non conviene a nessuno e va evitata in ogni modo. Il professor Moccetti ha manifestato la sua piena disponibilità al dialogo e alla trattativa. D’altra parte ha chiesto chiarezza all’EOC sulle sue reali intenzioni. Immagino che l’Ente vorrà raccogliere questo invito così aperto. Penso si debba ripartire da qui”.
AELLE