Darwin è fallimento. Tutto come da copione... Si chiude così, con la fine della storica compagnia ticinese e il licenziamento di 250 dipendenti, una storia che da settimane sembrava già scritta. Lorenzo Jelmini: "È stata una pura operazione speculativa"
"Purtroppo, quanto da noi più volte denunciato - dice a liberatv il sindacalista dell'OCST Lorenzo Jelmini - si è confermato in queste ore: l'operazione di acquisto da parte di Adria e da parte del fondo di investimento 4k era puramento di tipo speculativo, visto che non si è voluto investire un solo franco per rilanciare l'azienda. 250 persone dovranno ora affrontare le feste natalizie con questa pesante decisione sulle spalle"
LUGANO – Come volevasi dimostrare. O in altre parole: come da copione: è fallimento. E per circa 250 dipendenti c’è il licenziamento collettivo. Il destino della Darwin, storica compagnia aerea ticinese, sembrava non solo segnato ma anche già scritto fin da quando, qualche settimana fa, i rappresentanti della nuova proprietà, riconducibile a un fondo di investimento tedesco, hanno annunciato – lasciando tutti di stucco, a iniziare dalle autorità e dai vertici di Lugano Airport - che non c’erano più soldi e che si trovavano costretti a portare i bilanci in Pretura e a chiedere una moratoria concordataria.
Perché a quel bislacco piano di rilancio, presentato lo stesso giorno, che prevedeva il taglio di almeno cento dipendenti, non ci credeva nessuno… A molti è parsa una foglia di fico.
Poi c’è stato lo stop ai voli decretato dall’Ufficio federale dell’aviazione civile, che ha provocato il “grounding”. Sono seguite trattative con personale e sindacati, ma anche lì con scarse prospettive di ripresa. Ieri la nuova proprietà avrebbe dovuto dimostrare di avere le garanzie finanziarie per proseguire l’attività, ma evidentemente i soldi non sono arrivati… Nemmeno un franco, per cui il pretore ha dovuto procedere con il fallimento. Oggi la direzione ha informato il personale. Con gli auguri di buon Natale...
"Purtroppo, quanto da noi più volte denunciato - dice a liberatv il sindacalista dell'OCST Lorenzo Jelmini - si è confermato in queste ore: l'operazione di acquisto da parte di Adria e da parte del fondo di investimento 4k era puramento di tipo speculativo, visto che non si è voluto investire un solo franco per rilanciare l'azienda. 250 persone dovranno ora affrontare le feste natalizie con questa pesante decisione che viene messa sulle loro spalle malgrado la professionalità con cui hanno lavorato in questi anni superando le sfide che il mondo dell'aviazione oggi pone".