CRONACA
Matteo Cocchi: "Aumentano i reati e gli arresti, ma mancano gli agenti"
Presentato il rapporto d'attività 2012 della Polizia cantonale. Il comandante Cocchi ribadisce la necessità di aumentare gli agenti per adempiere meglio al compito di prevenzione affidato alla cantonale

BELLINZONA - Il Ticino non fa eccezione, come in tutti i cantoni e nei paesi confinanti, aumentano i reati contro il patrimonio diminuiscono quelli contro l'integrità delle persone. Questa mattina a Palazzo delle Orsoline la polizia ha presentato i dati salienti riguardanti l'attività 2012. Una conferenza stampa che segue il corso fortemente voluto dal comandante Matteo Cocchi che vuole favorire una comunicazione attiva con i media e quindi la popolazione.

Gli agenti della cantonale nel corso dello scorso anno hanno dovuto far fronte a un'attività che dai numeri appare oggettivamente impressionante. I reati registrati sono stati oltre 27'000 e sono in aumento. Come detto si tratta in larga parte di reati contro il patrimonio mentre diminuiscono quelli violenti. 23 sono stati gli impieghi di mantenimento dell'ordine (8 per il calcio, 8 per l'hockex, 7 legati ad altri eventi) per un totale di 1'664 agenti impiegati e 1,3 milioni di costi complessivi. Le chiamate giunte in centrale sono state oltre 223'000, circa 600 al giorno. Leggera flessione invece per quanto riguarda gli incarti trasmessi al Ministero pubblico. Le persone controllate sono state 32'000, mente le manette sono scattate ben 2'226 volte per un incremento degli arresti del 43%. Un'attività enorme se si considera che gli agenti sono circa 620. 

E quello degli effettivi è un tema che sta particolarmente a cuore al comandante Cocchi che anche oggi è tornato a chiedere un adeguamento. Una necessità quasi impellente anche perché, come ha ricordato i comandante della Polizia cantonale, continua l'aumento vertiginoso dell'attività amministrativa  a causa del nuovo codice di procedura penale. Un'attività che si riflette sulla presenza sul terriotio. In futuro questa tendenza dovrà migliorare, ha detto Cocchi che ha sottolineato la necessità di proseguire con la buona collaborazione con i partner attivi sul territorio.  

I numeri presentati oggi riguardano anche l'attività statistica che come tale permette alla polizia di avere una fotografia oggettiva degli atteggiamenti criminali e conoscere la tendenza dei fenomeni per poter meglio calibrare le forze a disposizione. Responsabile di questa elaborazione è i nucleo di controlling e statistica della polizia coordinata da Paolo Bernasconi. Tra i compiti di questo servizio c'è anche quello di orientare con dati oggettivi i fenomeni che socialmente, anche attraverso la mediazione della stampa, vengono percepiti come allarmi ai quai dare immediatamente risposta. 

Conoscere la tendenza di atteggiamenti criminali è importante per la polizia in quanto ciò permette di adempiere al compito principale, ha sottolineato il comandante Cocchi, che è quello della prevenzione. 

Tema ripreso anche dal direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, che all'inizio della sua presentazione ha esordito con una battuta: riferendosi al responsabile del controlling e statistica, ha detto "finalmente un Paolo Bernasconi dalla mia parte". Battute a parte Gobbi ha sottolineato con forza che quello della mancata prevenzione deve essere una lacuna da colmare immediatamente. Per questo il ministro ha garantito il massimo impegno delle istituzioni per procedere a un adeguamento degli effettivi più che mai necessario per un cantone confrontato con fenomeni come i flussi migratori e la criminalità transfrontaliera che fanno del Ticino una regione chiave per garantire la sicurezza a livello nazionale. "Anche questo è un elemento di competitività, al pari del turismo o altri settori, che possono fare del nostro cantone un buon luogo dove vivere".

 

ItaCa

 

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