La pace è dono per tutti gli uomini, è un diritto anche per i siriani e gli africani, gli iracheni, i profughi di ogni Paese, anche quelli che approdano a Lampedusa cercando dignità e aiuto
CITTÀ DEL VATICANO - La pace è dono per tutti gli uomini, è un diritto anche per i siriani e gli africani, gli iracheni, i profughi di ogni Paese, anche quelli che approdano a Lampedusa cercando dignità e aiuto. La pace non è solo "equilibrio di forze contrarie" che nasconde "contrasti e divisioni", ma impegno di tutti i giorni. Questo, in sintesi, il messaggio che papa Francesco ha rivolto al mondo nel suo primo "Urbi et Orbi" (alla città e al mondo) natalizio.
I più indifesi nei conflitti hanno il volto dei bimbi, dei deboli, delle donne maltrattate. La pace può essere la risposta contro la tratta delle persone, i bimbi rapiti e costretti a fare il soldato, i cristiani perseguitati per la loro fede, ha notato il pontefice.
Papa Francesco ha parlato di Siria (dove negli ultimi dieci giorni ci sono stati 401 morti, tra cui 117 bimbi, a causa dei raid della aviazione governativa), Medio oriente con Terra Santa e Iraq (dove poco prima che il Papa parlasse, una autobomba ha causato almeno 34 morti vicino ad una chiesa di Baghdad), ma anche di tanta Africa, dalla Repubblica Centroafricana al Sud-Sudan, alla Nigeria. E ancora Africa quando il suo pensiero è andato a quanti nel mondo lasciano case e Paesi per trovare dignità e protezione, e alle vittime di Lampedusa, che invece di aiuto e assistenza hanno trovato la morte.
Papa Francesco lo ha letto dalla loggia delle benedizioni della basilica vaticana e lo ha fatto seguire dagli auguri di Natale pronunciati in italiano, preceduti dalla benedizione per tutti in latino. Il Papa è stato assistito dal protodiacono cardinale Jean-Louis Tauran che ha annunciato l'indulgenza plenaria per i partecipanti all'Urbi et Orbi. Secondo il portavoce vaticano padre Federico Lombardi le persone in piazza erano circa 70'000.
Come sempre l'"Urbi et Orbi" è stato preceduto e concluso dall'esecuzione degli inni da parte delle bande della Gendarmeria e dei diversi corpi italiani. Papa Francesco ha impresso al messaggio uno stile di meditazione e preghiera, ha inserito pochi inserti a braccio, in particolare due: uno chiedendo anche ai non credenti di associarsi al "desiderio" di pace, se non è loro possibile associarsi alla preghiera per la pace, e un secondo, esortando a "non aver paura" che il "nostro cuore si commuova" desiderando la pace e contemplando la tenerezza di Dio e le sue carezze.
ATS