Ritratto del finanziere italiano vicinissimo alla banca luganese, messa in vendita dal gruppo Generali recentemente. La scorsa settimana Bonomi è stato ricevuto dal sindaco Marco Borradori
LUGANO - La Banca della Svizzera Italiana (BSI) ha forse trovato un compratore. Le trattative sono in stato avanzato e, dopo un’iniziale distanza tra offerta e richiesta, il gruppo Generali, che ha messo in vendita l’istituto per adempiere alla nuova strategia che prevede di dismettere le attività non strettamente assicurative, entro la fine del mese dovrebbe prendere una decisione sull’offerta di Andrea Bonomi, presidente di InvestIndustrial (leggi articolo correlato).
Andrea Bonomi, che ha trovato casa a Cassina d’Agno, la scorsa settimana è stato ricevuto da una delegazione municipale guidata dal sindaco Marco Borradori, al quale ha spiegato le proprie intenzioni e le proprie strategie in merito all’istituto luganese, confermando l’intenzione di sviluppare i comparti maggiormente interessanti della banca. Su una eventuale ristrutturazione del personale invece non è per ora trapelato nulla.
Ma chi è Andrea Bonomi? Milanese, nato nel 1965, è attualmente domiciliato a La Punt (GR). Dal 2011 è presidente del consiglio di gestione della Banca Popolare di Milano ed era socio dell’istituto milanese con l’8,2%, quote che ha ceduto recentemente. La sua principale attività è però legata al gruppo finanziario Investindustrial, del quale è presidente.
Laureato con bachelor in business administration all’università di New York nel 1985, Andrea Bonomi è nipote di Anna Bonomi Bolchini, la Lady Finanza che fondò in Italia Postal Market e che è ricordata come una delle più grandi donne d'affari della storia d'Italia. Andrea è il volto della terza generazione dei Bonomi, dinastia di industriali e immobiliaristi milanesi.
La sua Investindustrial conta circa 50 collaboratori distribuiti in diversi uffici tra Milano, Barcellona, Lugano, Londra, New York e Shanghai. È una società specializzata nell’acquisizione di aziende di medie dimensioni e nei fondi equity, prediligendo investimenti non puramente finanziari ma piuttosto con un approccio industriale. Di norma, una volta concluso il progetto industriale dopo 5 o 10 anni, le partecipazioni vengono cedute. Tra i fiori all’occhiello del gruppo l’acquisizione nel novembre 2007 di Atkinson, storica azienda di profumi nata a Londra nel 1799, la quota di riferimento di Aston Martin, di Ducati e il PortAventura, parco divertimenti di Salou, fuori Barcellona.
Andrea Bonomi è anche consigliere non esecutivo del Gruppo Illy e della Camera di Commercio Americana in Italia.
red