La (pesante) sbroccata con una valanga di cinguettii contro il direttore dell’azienda di Comano costerà cara a Bubola, verso cui sono stati presi severissimi provvedimenti
COMANO – È una bulimia di cinguettii quella con cui nelle ultime ore l’animatore radiofonico di ReteUno Cristian Bubola ha invaso il proprio profilo Twitter. Tutti con un unico comun bersaglio: il direttore della RSI. “Caro Maurizio Canetta – si legge –, cos’hai? Un Crampo?”, “non hai tempo di rispondere a un tuo dipendente?” E ancora: “Se preferisci parliamo di Inter. Lì sembri ferrato. In fondo perché perdere tempo a parlare dell’azienda che dirigi (?) quando si può parlare di Inter?”
A far sbroccare, questo pare ormai il termine più adatto, Bubola sembrerebbe essere stata la nomina di Claudio Lazzarino a numero uno della rete ammiraglia di Comano. L’animatore si chiede perché proprio lui, tirando in ballo (o, in epoca social, ‘taggando’) Canetta. Ma dalla controparte nessuna risposta e così si innesca un flusso di coscienza che non risparmia nessuno. A dar conto della scelta vengono chiamati anche Milena Folletti e Reto Ceschi (“Puoi anche sguinzagliare Reto Ceschi, lui in fondo con l’italiano se la cava”, scrive Bubola rivolgendosi sempre a Canetta).
Il silenzio continua e Bubola inizia a pungere sul coté finanziario: “Dai Canetta, giustifica il tuo stipendio e quello della tua impalpabile assistente”. E ancora: “State facendo una riunione di tre ore a 15mila franchi al mese per decidere se è meglio rispondermi o meno?”
Se il no-comment social prosegue, i corridoi mormorano già: la sbroccata costerà cara a Bubola, nei cui confronti sarebbero già stato preso un provvedimento serissimo.