Rudy Chiappini e Mario Botta firmano a Locarno una mostra "monumentale". La pinacoteca di Casa Rusca ospita le sculture di Javier Marín, considerato il più grande artista messicano vivente. Protagonisti assoluti: i corpi e i volti di uomini e donne
Ci sono voluti tre container per trasportare via mare dal Messico all’Europa quelle sculture in bronzo e in resina, il cui valore è stimato in circa 10 milioni di franchi. E la strada è stata lunga per arrivare fino a Locarno, con le immaginabili difficoltà nell’installarle negli spazi della pinacoteca comunale
LOCARNO - Ci sono voluti tre container per trasportare via mare dal Messico all’Europa quelle sculture in bronzo e in resina, il cui valore è stimato in circa 10 milioni di franchi. E la strada è stata lunga per arrivare fino a Locarno, con le immaginabili difficoltà nell’installarle negli spazi della pinacoteca comunale di Casa Rusca.
L’artista si chiama Javier Marín (nella foto della gallery tra il sindaco Alain Scherrer e il capodicastero cultura Giuseppe Cotti), ha 54 anni e vive e lavora a Città del Messico. È considerato il più importante scultore messicano vivente, e ieri era presente all’inaugurazione della mostra, che resterà aperta fino all’8 gennaio. La sua prima mostra in Svizzera.
Ora quelle statue, alcune “monumentali”, che sanno di Messico (per le fisionomie dei volti) ma anche un po’ di antica Grecia, e di rinascimento e di barocco, e che hanno per protagonista assoluto il corpo umano – e raccontano la vita attraverso volti, dettagli e movimenti - sono lì, e formano un percorso artistico il cui allestimento è stato curato dall’architetto Mario Botta. Mentre la mostra è firmata da Rudy Chiappini, direttore dei Musei di Locarno.
Nel 2015 l’esposizione di Marìn a Città del Messico ha richiamato più di 600’000 visitatori. L’artista ha sviluppato sull’arco di trent’anni una solida carriera, con oltre 90 esposizioni personali e più di 200 partecipazioni a mostre collettive in diversi paesi del Sud America, Stati Uniti, Asia e Europa.
Le sue opere si trovano in numerose collezioni private e pubbliche, tra Ie quali il Museum of Modern Art a Città del Messico, il Museum of Fine Arts a Boston e il Santa Barbara Museum of Art. Ha esposto in spazi pubblici di grande prestigio, quali il Museo d’Arte Contemporanea di Roma, i Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique a Bruxelles e il Museo del Palacio de Bellas Artes a Città del Messico.
“Come pochi altri artisti del nostro tempo – scrive Chiappini sul catalogo della mostra – Marìn riesce a trasmettere attraverso i suoi lavori una tensione vitale e un’aurea di contemporaneità che li avvicina a tutti noi”.
Se ci fosse stato spazio esterno, se Locarno avesse avuto un LAC, con la sua piazza, si sarebbero potute portare sculture ancora più monumentali di quelle esposte e creare anche un percorso esterno alla pinacoteca. Ma già così, la mostra è fantastica.