Il Comandante della Cantonale: "Anche se quello dei flussi migratori non costituisce il "canale" prioritario da loro utilizzato per raggiungere l'Europa, alcuni casi, al centro delle indagini concernenti gli ultimi attentati, confermano l'esistenza di questo problema"
LUGANO - "L'infiltrazione di potenziali terroristi tra i migranti non deve essere sottovalutata". Lo afferma il Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi in una lunga intervista concessa alla Regione.
Cocchi ha parlato di questo particolare problema a margine di una lunga conversazione con il quotidiano bellinzonese, incentrata sul tema della "tratta degli esseri umani". Di questa "piaga che non risparmia la svizzera e il Ticino", per usare le parole del Comandante, si chinerà oggi la Conferenza Interpol di Lugano.
Cocchi sottolinea che "i migranti sono particolarmente a rischio" di finire vittime di questo odioso reato, "poiché al di fuori del loro Paese e del loro sistema giuridico diventano molto più vulnerabili"
Ma tornando alla questione di cui abbiamo accennato all'inizio dell'articolo (potenziali terroristi tra i migranti) Cocchi arricchisce così la sua analisi: "Il fenomeno non deve essere sottovalutato. Anche se quello dei flussi migratori non costituisce il "canale" prioritario da loro utilizzato per raggiungere l'Europa, alcuni casi, al centro delle indagini concernenti gli ultimi attentati, confermano l'esistenza di questo problema . Al quale del resto anche il nostro Paese ponte attenzione: come Polizia cantonale collaboriamo con con i nostri partner federali affinché i migranti in entrata in Svizzera siano sottoposti a opportuni controlli di sicurezza".