Il 'caro affitto' stritola anche i negozi di Ascona. Ed è ecatombe: a fine 2016 hanno chiuso in 27 su 150. Andrea Pieroni chiede posteggi pubblici gratuiti la domenica e dice: "Il Municipio potrebbe evitare di fotografare i negozi per poi mandare il bolle
A soffrire di più sono i negozi che si trovano nel nucleo, lungo le stradine laterali, meno frequentate della centrale via Borgo. Il municipale Steiger: "Siamo molto attenti alla questione"
Foto: TiPress/Samuel Golay
ASCONA - Ventisette chiusure alla fine del 2016. Il commercio di Ascona sta vivendo una profonda crisi che rischia di compromettere la sua forza turistica e la causa principale sono gli affitti, troppo cari e per molti insostenibili. Il bilancio è stato pubblicato oggi da LaRegione, che riporta le parole del presidente della Società imprenditori Ascona, Andrea Pieroni: “Vista la stagionalità, un certo ricambio naturale c’è sempre stato. Ma qui siamo di fronte ad una vera e propria morìa. Parliamo di 27 negozi definitivamente chiusi su un totale oscillante fra i 150 e i 160, ovverosia il 18%. Siamo molto preoccupati e perciò chiederemo al Municipio di attuare delle misure puntuali come ad esempio la gratuità dei parcheggi pubblici durante tutte le domeniche dell’anno”.
Pieroni lancia poi una frecciata al Municipio: potrebbe evitare di fotografare i negozi, come ha fatto, inviando poi la tassa di occupazione per stand, girelli o piante decorative.
A soffrire di più sono i negozi che si trovano nel nucleo, lungo le stradine laterali, meno frequentate della centrale via Borgo.
Stefano Steiger, responsabile del Dicastero Turismo, interpellato sempre da LaRegione, assicura che il Municipio è molto attento alla questione, anche se il margine d’azione è limitato. Quanto ad eventuali azioni di sostegno al commercio o di incentivi, Steiger rileva che l’Associazione manifestazioni Ascona fa già molto in base alle sue possibilità. “In merito ai parcheggi, bisogna capire quanto ciò che è stato proposto possa andare a beneficio di chi frequenta i commerci e valutarne la sostenibilità finanziaria”.