Per quanto riguarda l’attività della Sezione TESEU, le persone che si sono annunciate per l’esercizio della prostituzione sono state 300. Le nazionalità più rappresentate sono quella rumena (64 %), italiana (20%) e spagnola (9%). Grazie alle verifiche effettuate, sia nei locali autorizzati che negli appartamenti, sono state controllate 531 persone. Ventidue donne in possesso di un’autorizzazione per attività lucrativa indipendente di breve durata valida, hanno omesso di annunciarsi alla Polizia Cantonale (art. 5 Legge Prostituzione) e sono state denunciate al Ministero Pubblico per esercizio illecito della prostituzione. I controlli e i contatti regolari con l’ambiente della prostituzione hanno permesso di individuare una dozzina di situazioni di potenziali vittime di tratta d’esseri umani o di sfruttamento della prostituzione. In due di queste situazioni si è riusciti ad ottenere gli elementi per avviare un’inchiesta penale nei confronti degli autori. I saloni di massaggio erotico erano 8 nel 2016. Un’inchiesta legata ad un salone massaggi del Luganese ha portato alla temporanea chiusura dell’attività e all’arresto di una coppia di coniugi ungheresi con l’accusa di tratta d’esseri umani e promovimento della prostituzione. È stata pure denunciata una donna per esercizio illecito della prostituzione. I locali notturni sono 15, di cui 11 nel Sottoceneri e 4 nel Sopraceneri. In questi esercizi pubblici sono attive circa 150 donne, in maggioranza provenienti dall’Est europeo. Quest’ultime dispongono, solitamente, di un permesso per stranieri di breve durata mentre una minima parte di un’autorizzazione per attività lucrativa rilasciata dall’Ufficio per la sorveglianza del lavoro. In quest’ambito sono stati denunciati 16 responsabili, gerenti o amministratori per incitazione all'entrata, alla partenza o al soggiorno illegali e per impiego di stranieri sprovvisti di permesso. Sono pure state denunciate anche 15 donne e un uomo per attività lucrativa senza autorizzazione. Quattro donne invece erano prive della notifica per attività lucrativa dipendente di breve durata e sono state segnalate all’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro. Il numero degli appartamenti a disposizione delle professioniste del sesso è stabile dai 95 del 2015 ai 92 del 2016. La maggior parte è concentrata nei principali centri urbani.
Nell’anno in corso si è deciso di agire in modo coordinato anche contro il fenomeno dello sfruttamento della forza lavoro, per casi detti in gergo di “caporalato”. Intensa la collaborazione con il Ministero Pubblico, i sindacati, le varie commissioni paritetiche, l’ufficio dell’ispettorato del lavoro e l’ufficio sorveglianza mercato del lavoro. Grazie a questa coordinazione e alle preziose segnalazioni e denunce dei partner citati è stato possibile avviare una quindicina di inchieste di polizia giudiziaria per reati quali l’usura, l’estorsione, la truffa, la falsità in documenti, l’infrazione alla Legge federale sull’assicurazione contro la disoccupazione e infrazioni alla Legge federale sugli Stranieri. Oltre a 14 autori denunciati a piede libero, sono state arrestate cinque persone. Da rimarcare che il numero delle vittime di sfruttamento della forza lavoro è quantificabile in diverse decine di persone per ogni inchiesta aperta.