Furti, violenza, prostituzione....ecco il bilancio dell'attività dei Commissariati di polizia. Rapine in crescita ma nel 60% dei casi i malviventi vengono presi (prima ci si fermava al 30% )
I reati violenti, sulla base della classificazione fatta dalla statistica criminale, sono tornati ad aumentare (1'867, +12.3%) per effetto principalmente di quelli di poca entità, numericamente preponderanti (1'157), e delle minacce (586). Un solo omicidio in Ticino lo scorso anno: quello della maestra di Stabio
© Ti-Press / Francesca Agosta
BELLINZONA - La lotta alle rapine anche nel 2016 ha contraddistinto l’attività dei Commissariati della Polizia cantonale. Le 61 infrazioni per rapina registrate sono aumentate di una decina di unità (51 nel 2015). In quest’ambito, a dimostrazione del sempre forte impegno della Polizia cantonale nel contrastare il fenomeno, si sottolinea che il tasso di risoluzione ha oltrepassato il 60%. Si tratta di un incremento significativo considerato che in passato variava fra il 20 ed il 30%.
Pure da evidenziare che a febbraio 2016 a Novazzano è stato arrestato un rapinatore di stazioni di servizio durante un servizio mirato. L’uomo, che teneva in ostaggio una cassiera armato di pistola, è stato colto in flagrante e un agente ha dovuto far uso dell’arma per immobilizzarlo. L’inchiesta ha permesso di chiarire il suo coinvolgimento, in parte in correità con un secondo autore, in diverse rapine. Per quanto riguarda invece gli omicidi, lo scorso anno se ne conta uno (3).
La collaborazione con gli inquirenti italiani è stata anche lo scorso anno preziosa e produttiva poiché, ad esempio, in relazione alla rapina ad un portavalori ad Agno ha permesso di arrestare 3 persone in Ticino e 2 nella vicina penisola, sventando un imminente ulteriore colpo. La condivisione delle indagini ha pure permesso l’identificazione degli autori di tre rapine a stazioni di servizio del Mendrisiotto, successivamente alla pubblicazione di alcuni fotogrammi video. Il numero di rapine occorse nell’anno a stazioni di servizio è diminuito da 13 nel 2015 a 8 nel 2016. Fra i fatti particolari si annoverano pure tre aggressioni a scopo di rapina sull’uscio di casa a danno di anziani, avvenuti il medesimo giorno a Viganello, Ascona e Minusio. Grazie alle segnalazioni giunte dalla popolazione e alla collaborazione con le Guardie di confine, l’autore è stato bloccato mentre si apprestava ad abbandonare il nostro territorio. Dalla seconda metà del 2016, squadre organizzate di rapinatori lituani hanno preso di mira le gioiellerie di Ascona. In agosto tre uomini hanno rapinato una gioielleria del borgo, minacciando ed immobilizzando le due commesse prima di appropriarsi della refurtiva e fuggire in bicicletta. Due di loro sono stati arrestati poco dopo, mentre il terzo, sentendosi braccato, si è costituito l’indomani. Un quarto uomo è tuttavia riuscito a sottrarsi all’arresto. Infine a settembre due rapinatori, entrati in negozio, sono stati sorpresi dalla prontezza delle impiegate che li hanno bloccati, mentre il “palo”, riuscito inizialmente a fuggire, è stato arrestato poco dopo. Sono state diverse le inchieste aperte negli anni scorsi che hanno visto importanti sviluppi. Fra queste l’arresto, l’estradizione e la condanna a Lugano di un olandese principale responsabile di una rapina con sequestro di persona messa a segno in un’abitazione di Pura nell’aprile del 2014 nonché la condanna della banda armata bloccata a Castelrotto nell’ottobre 2015 mentre si apprestava ad assaltare un furgone portavalori.
I reati violenti, sulla base della classificazione fatta dalla statistica criminale, sono tornati ad aumentare (1'867, +12.3%) per effetto principalmente di quelli di poca entità, numericamente preponderanti (1'157), e delle minacce (586). Anche i reati gravi sono leggermente aumentati da 77 a 95. Fra questi figurano gli omicidi (18, inclusi i tentati), le lesioni personali gravi (60) e le violenze carnali (14). Lo scorso anno è stato registrato un solo omicidio. La vittima è una maestra 35enne di Stabio, uccisa nella sua abitazione e poi trasportata e abbandonata in un bosco a Rodero al confine tra le province di Como e Varese. L’inchiesta ha permesso di identificare nel cognato 42enne l’autore del delitto. Numerosi invece i fatti gravi che avrebbero potuto concludersi con la morte di uno dei protagonisti.
A Bellinzona, dopo l’ennesima discussione nell’ambito di una burrascosa relazione sentimentale, un uomo ha aggredito la compagna tentando di strozzarla.
A Taverne, in seguito alla rottura di una relazione sentimentale dalla quale era appena nato un figlio, un uomo ha aggredito la ex-compagna mettendole un sacchetto di plastica sulla testa, tentando di soffocarla. Infine a Paradiso, presso il centro richiedenti l’asilo, a seguito di precedenti litigi, l’autore ha raggiunto la stanza della vittima assestandogli una coltellata alla schiena.
Per quanto riguarda l’attività della Sezione TESEU, le persone che si sono annunciate per l’esercizio della prostituzione sono state 300. Le nazionalità più rappresentate sono quella rumena (64 %), italiana (20%) e spagnola (9%). Grazie alle verifiche effettuate, sia nei locali autorizzati che negli appartamenti, sono state controllate 531 persone. Ventidue donne in possesso di un’autorizzazione per attività lucrativa indipendente di breve durata valida, hanno omesso di annunciarsi alla Polizia Cantonale (art. 5 Legge Prostituzione) e sono state denunciate al Ministero Pubblico per esercizio illecito della prostituzione. I controlli e i contatti regolari con l’ambiente della prostituzione hanno permesso di individuare una dozzina di situazioni di potenziali vittime di tratta d’esseri umani o di sfruttamento della prostituzione. In due di queste situazioni si è riusciti ad ottenere gli elementi per avviare un’inchiesta penale nei confronti degli autori. I saloni di massaggio erotico erano 8 nel 2016. Un’inchiesta legata ad un salone massaggi del Luganese ha portato alla temporanea chiusura dell’attività e all’arresto di una coppia di coniugi ungheresi con l’accusa di tratta d’esseri umani e promovimento della prostituzione. È stata pure denunciata una donna per esercizio illecito della prostituzione. I locali notturni sono 15, di cui 11 nel Sottoceneri e 4 nel Sopraceneri. In questi esercizi pubblici sono attive circa 150 donne, in maggioranza provenienti dall’Est europeo. Quest’ultime dispongono, solitamente, di un permesso per stranieri di breve durata mentre una minima parte di un’autorizzazione per attività lucrativa rilasciata dall’Ufficio per la sorveglianza del lavoro. In quest’ambito sono stati denunciati 16 responsabili, gerenti o amministratori per incitazione all'entrata, alla partenza o al soggiorno illegali e per impiego di stranieri sprovvisti di permesso. Sono pure state denunciate anche 15 donne e un uomo per attività lucrativa senza autorizzazione. Quattro donne invece erano prive della notifica per attività lucrativa dipendente di breve durata e sono state segnalate all’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro. Il numero degli appartamenti a disposizione delle professioniste del sesso è stabile dai 95 del 2015 ai 92 del 2016. La maggior parte è concentrata nei principali centri urbani.
Nell’anno in corso si è deciso di agire in modo coordinato anche contro il fenomeno dello sfruttamento della forza lavoro, per casi detti in gergo di “caporalato”. Intensa la collaborazione con il Ministero Pubblico, i sindacati, le varie commissioni paritetiche, l’ufficio dell’ispettorato del lavoro e l’ufficio sorveglianza mercato del lavoro. Grazie a questa coordinazione e alle preziose segnalazioni e denunce dei partner citati è stato possibile avviare una quindicina di inchieste di polizia giudiziaria per reati quali l’usura, l’estorsione, la truffa, la falsità in documenti, l’infrazione alla Legge federale sull’assicurazione contro la disoccupazione e infrazioni alla Legge federale sugli Stranieri. Oltre a 14 autori denunciati a piede libero, sono state arrestate cinque persone. Da rimarcare che il numero delle vittime di sfruttamento della forza lavoro è quantificabile in diverse decine di persone per ogni inchiesta aperta.
Infine, al capitolo furti di veicolo (1’173, +12.8%) occorsi in Ticino, anche nel 2016 la bicicletta è stata l’obiettivo più ricorrente (1'021 casi, pari al 87% delle denunce) mentre quelli di auto hanno raggiunto quota 55 (43 nel 2015).