"I miei primi cinque anni come capo della polizia volati in un lampo". Matteo Cocchi traccia un bilancio con successi e cose da fare: "Chi mi conosce bene sa che non mi siedo sugli allori". E cita Stephen Hawking
Il comandante della polizia cantonale: "Sembra ieri che il nostro Cantone si trovava assediato da scassinatori stranieri con le loro scorribande sempre in prima pagina e con il Corpo nel mirino della critica, costretto ad operare con effettivi ridotti, logistica e mezzi non al passo con i tempi...."
© Ti-Press / Samuel Golay
“Nella teoria della relatività non esiste un unico tempo assoluto, ma ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo, che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo”. Questa frase del celebre astrofisico britannico Stephen Hawking ben sintetizza i miei primi cinque anni alla testa del Corpo della Polizia cantonale ticinese.
Un quinquennio passato come un lampo, che mi vede ancora motivato come al primo giorno di lavoro nel risolvere i piccoli problemi della quotidianità e nell’elaborare le strategie pluriennali, come VISIONE 2019, per assicurare alla popolazione del canton Ticino, in collaborazione con il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, la miglior sicurezza e organizzazione possibile.
Sembra ieri che il nostro Cantone si trovava assediato da scassinatori stranieri con le loro scorribande sempre in prima pagina e con il Corpo nel mirino della critica, costretto ad operare con effettivi ridotti, logistica e mezzi non al passo con i tempi. Alcune di queste problematiche sono state risolte mentre altre sono ancora in fase di pianificazione con buone prospettive di risoluzione.
Per quanto riguarda gli effettivi della Polizia cantonale sono stati fatti, grazie alla sensibilità dimostrata dal Consiglio di Stato e dal Gran Consiglio che hanno dato seguito alle proposte, sensibili passi in avanti e possiamo affermare che la situazione è migliorata. Questo risultato positivo, unito alla riorganizzazione della Gendarmeria, ha permesso di incrementare sensibilmente la presenza degli agenti sul territorio per contrastare i fenomeni criminali, presenti ed emergenti.
La notevole diminuzione dei furti con scasso nelle abitazioni, legata pure agli importanti sforzi investigativi e di prevenzione effettuati, è un tangibile risultato di quanto implementato e del lavoro di squadra.
Sul piano logistico, oltre alla realizzazione del nuovo Comando, è a buon punto la realizzazione della Centrale cantonale d’allarme (CECAL) sul Comparto dell’ex Arsenale a Bellinzona che migliorerà l’efficacia d’intervento. In quest’ambito si opererà con il nuovo sistema integrato di aiuto alla condotta con a disposizione mezzi tecnici adeguati e moderni a garanzia di una gestione delle urgenze ancor più flessibile e organizzata.
Nella seconda metà del 2017 sono finalmente previsti i lavori preparatori per la realizzazione di un altro importante tassello logistico ed operativo: il Centro di controllo del traffico pesante a Giornico. I buoni risultati raggiunti non sono sicuramente da attribuire unicamente al Comandante della Polizia cantonale.
Senza collaboratori motivati e disciplinati, ad ogni livello e con proprie responsabilità, che remano nella stessa direzione, progetti e miglioramenti resterebbero unicamente sulla carta, mentre gran parte della loro realizzazione e successo è da ascrivere agli agenti e al personale amministrativo del Corpo, che ringrazio sentitamente per quanto fatto e per la lealtà dimostrata.
Chi mi conosce bene sa che non mi siedo sugli allori e che difficilmente resto con le mani in mano. Di carne al fuoco ve ne è ancora molta e quindi chiedo lo stesso impegno dimostrato nei cinque anni trascorsi.
Le nuove sfide della criminalità e l’evoluzione sempre più dinamica della società ce lo impongono.
*Comandante polizia cantonale