CRONACA
Bacchica, ci risiamo e non ci siamo. Ancora 'Lugano Città del vino', quando regnano pizzoccheri e zucchero filato. E Guido Sassi è imbufalito: "Sono deluso. Delusissimo. Abbiamo qui 3'500 medici per il Congresso sui linfomi e questo è il centro che propon
Questa manifestazione pare ricalcare la via della baracconata, che ci starebbe anche, ma che a nostro modesto parere stona e stride con una località come Lugano che vorrebbe fregiarsi di titoli tipo ‘città del gusto’, ‘città congressuale’, città top, insomma...
LUGANO – Ma come, la dicitura ‘Lugano città del vino’ non doveva sparire dalla Bacchica dopo le feroci, ma a ben vedere inutili, polemiche che hanno caratterizzato la scorsa edizione? Eppure campeggia ancora in bella vista sullo slogan dell’evento, anticipato in giugno quest’anno proprio a causa delle polemiche dello scorso. La dicitura ‘tradizioni popolari’ è invece in secondo piano, ma il problema è capire quale sia il nesso non solo tra il vino e la Bacchica, ma anche tra la Bacchica e le tradizioni popolari… Se parliamo di bancarelle che vendono stracci, pizza al trancio, pizzoccheri o zucchero filato.

Questa manifestazione pare ricalcare la via della baracconata, che ci starebbe anche, ma che a nostro modesto parere stona e stride con una località come Lugano che vorrebbe fregiarsi di titoli tipo ‘città del gusto’, ‘città congressuale’, città top, insomma, e che invece continua a perseguire il principio del ‘riempiamo il centro di contenuti, qualsiasi essi siano’. Basta che ci sia in giro un po’ di casino.

Per non dire della improvvida concomitanza con una manifestazione di altissimo livello, come il Congresso internazionale sui linfomi e una fiera di paese… Chissà il professor Franco Cavalli, che dopo i voli tagliati della Swiss ha dovuto digerirsi anche i bastoncini di zucchero filato…

Lo scetticismo sulla Bacchica regna anche in Municipio, magari non tra tutti ma almeno tra alcuni amministratori comunali. Ma se si esce da Palazzo Civico lo scetticismo diventa solenne incazzatura.

“Ma guardatevi intorno – sbotta il ristoratore Guido Sassi, ancora nero per certi concerti di ‘Palco ai giovani’ in piazza Manzoni che han fatto scappare i clienti -: una via Nassa semideserta e desolata, già che c’è il problema dei negozi chiusi… Cosa devo dire? Sono deluso, delusissimo: questa fotografia illustra il degrado di una città turistica, o che vorrebbe essere tale. Abbiamo in questi giorni 3'500 medici a Lugano provenienti da ogni parte del mondo e questa è la città che proponiamo. Una cliente, una ricercatrice di Mosca, ieri sera mi ha detto: ‘Ma signor Sassi cos’è ‘sta roba?’. E alla fine della cena se n’è andata in albergo. Stamattina sono andato in piazza e dopo un po’ me ne sono andato anch’io imbufalito. Pago migliaia di franchi all’anno di affitto, oltre all’occupazione del suolo pubblico, per l’Olimpia, e ho davanti le baracche vuote della Bacchica”.

emmebi

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