Fatto di sangue nei boschi di Giornico, dietro il movente c'è un matrimonio fittizio. Il pachistano ferito al collo avrebbe dovuto lasciare la Svizzera e il croato che gli ha sparato alle spalle doveva organizzargli la soluzione per restare. Ma qualcosa è
Alla fine qualcosa non è andato per il verso giusto e il giovane asilante ha chiesto al croato, che pure è sposato con una donna svizzera, la restituzione dei soldi. Si trattava di alcune migliaia di franchi necessarie a finanziare un matrimonio di comodo fra il 29enne pachistano e una cittadina svizzera per permettergli di rimanere in Ticino dopo il rifiuto delle autorità a riconoscergli il diritto all’asilo.
BELLINZONA - Il 29enne pachistano
si era rivolto all’uomo che gli ha sparato alle spalle, un 67enne croato che abita a Biasca, per trovare una ‘soluzione’ che gli consentisse di rimanere in Svizzera.
E la soluzione individuata, scrive oggi la Regione raccontando il movente del tentato assassinio, era un matrimonio fittizio. Alla fine qualcosa non è andato per il verso giusto e il giovane asilante ha chiesto al croato, che pure è sposato con una donna svizzera, la restituzione dei soldi.
Si trattava di alcune migliaia di franchi necessarie a finanziare un matrimonio di comodo fra il 29enne pachistano e una cittadina svizzera per permettergli di rimanere in Ticino dopo il rifiuto delle autorità a riconoscergli il diritto all’asilo.
Il giovane è stato ferito al collo. Il croato gli ha sparato diversi colpi, poi si è liberato dell’arma, probabilmente un revolver di piccolo calibro. L’uomo resterà in carcere preventivo per almeno due mesi, e il procuratore generale John Noseda ha formulato nei suoi confronti quattro ipotesi di reato: tentato assassinio, lesioni gravi, infrazione alla Legge federale sulle armi e inganno aggravato alla Legge federale sugli stranieri.
Bisognerà anche verificare se l’accusato ha già organizzato in precedenza matrimoni combinati a pagamento.