"In un mondo frenetico come quello di oggi, consiglio di acquistare del cibo secco. Questo per garantire un giusto equilibrio nell’alimentazione ed escludere problemi di diabete o renali. La BARF non va improvvisata"
Cibo industriale (crocchette e scatolette) o la tanto chiacchierata BARF (Biologically Appropriate Raw Food ndr) che consiste nel nutrire il proprio cane o gatto con carne cruda, ossa, verdure, frutta… Qual è l'alimentazione per gli amici a quattro zampe?
È il dubbio della maggior parte dei proprietari di animali. Partendo dalla premessa che una dieta non esclude le altre, abbiamo chiesto il parere del veterinario Daniele Varini.
Esiste un’alimentazione che si sente di consigliare più di un altro?
“Dipende un po’ da quanto tempo si dedica all’animale. Personalmente, in un mondo frenetico come quello di oggi, consiglio di acquistare del cibo secco. Questo per garantire un giusto equilibrio nell’alimentazione ed escludere problemi di diabete o renali. In più, le crocchette sono più pratiche, si conservano meglio e risultano anche più ecologiche rispetto alle scatolette in alluminio”.
Della BARF, invece, cosa ne pensa?
“In molti stanno trasformando gli animali in umani: devono mangiare e vestirsi come noi. La BARF è una dieta che può essere seguita soltanto se vengono calcolate esattamente le giuste quantità. Per il bene dell’animale è sbagliatissimo improvvisare. Un’università di Zurigo, ad esempio, fornisce una ricetta su misura in base all’età e il peso corporeo del cane o del gatto. Si può, naturalmente, seguire anche una dieta casalinga, ma non sempre gli animali possono nutrisi dei resti in tavola. Anche in questo caso servirebbe dosare adeguatamente le giuste porzioni”.
Gli animali possono andare incontro a “effetti collaterali” se una dieta non viene rispettata correttamente?
“Assolutamente sì. Con un sistema di dieta squilibrato i nostri amici a quattro zampe possono diventare obesi, anoressici o andare incontro a problemi renali”.
Dal punto di vista economico qual è il tipo di dieta più a buon mercato?
“Solitamente sono le scatolette industriali, ma non è detto che quello che costa di più sia il miglior cibo per l’animale, così come escludo che quello meno caro sia quello più “scadente”. Porto un esempio pratico: i cibi umidi costano all’incirca 3 franchi al chilo, ma più della metà di quel chilo è acqua. Che cosa resta davvero da mangiare?”.
La razza di cani e gatti incide sul tipo di dieta d’adottare?
“Ci sono razze che hanno delle esigenze un po’ particolari, ma non sono tante. La marca Royal Canin, ad esempio, ha messo sul mercato alimenti per ogni razza, ma credo si tratti più di una trovata pubblicitaria che di un’esigenza. Resta, però, importante differenziare le porzioni in base all’età dell’animale, soprattutto nella delicata fase di crescita”.