Un rosario contro il Gay Pride? "Si vedono scene poco morali, cui assistono anche bambini". Il Municipio dice no, l'UDC pronto a intervenire
Lo aveva chiesto l'Associazione Helvetia Christiana, "reputiamo vada contro il senso di rispetto in primis per loro stessi come essere umani". Ma per il sindaco "sulla base degli interessi in gioco" è stato meglio dire no. "Non capisco perché negare una preghiera in piazza", dice Bühler
LUGANO – Un rosario contro il Gay Pride, “perché reputiamo che va contro il senso di rispetto. In primis per loro stessi in quanto creature umane; spesso si vedono scene poco morali, a cui assistono anche i bambini. Secondo me è un problema di decoro pubblico oltre che una questione religiosa”. L’aveva chiesta un’associazione cristiana che conta circa 50mila aderenti.
Il Municipio di Lugano ha soppesato pro e contro, e Marco Borradori ha spiegato che “sulla base degli interessi in gioco, abbiamo deciso in senso negativo”, come ha detto alla RSI. Senza per questo prendere posizione sulle idee di nessuno.
“È cristianofobia”, è tuonato il presidente di Helvetia Christiana, Marco Giglio. E la questione rischia di diventare politica, perché l’UDC starebbe dalla parte dell’associazione e parrebbe pronta a ricorrere in Consiglio comunale.
“Credo che il diritto di esprimere dissenso non debba negato da un'autorità cittadina. Ho l'intenzione di interpellare il Municipio sulla questione. Non capisco perche si debba negare l'autorizzazione a una manifestazione ristretta per una preghiera in piazza”, ha infatti detto Alain Bühler a Teleticino. E anche Marco Chiesa si sarebbe interessato alla vicenda, ritenendo ingiusta la scelta di non permettere un dissenso.