Helvetia Christiana si appella al Governo: presentato il ricorso contro il Municipio di Lugano per il no al rosario pubblico in piazza
Dopo essersi vista bocciare la proposta di riunirsi durante il primo Pride della Svizzera italiana, l'associazione ultraconservatrice ha proposto altre due date: "il 28 luglio o il 4 agosto, tra le 14:00 e le 18:00"
©Ti-Press / Gabriele Putzu
LUGANO – "In difesa della dottrina cattolica, dei valori e in riparazione dei peccati". È con queste parole che Helvetia Christiana annuncia il ricorso al Consiglio di Stato contro il no del Municipio di Lugano al rosario pubblico in una piazza.
Dopo essersi vista bocciare la proposta di riunirsi durante il primo Pride della Svizzera italiana, Helvetia Christiana ha proposto altre due date: "il 28 luglio o il 4 agosto, tra le 14:00 e le 18:00 in una Piazza del centro".
L’associazione ha specificato che: "Il Municipio di Lugano ha rifiutato la domanda in quattro righe stringate, non ha rispettato la giurisprudenza scordandosi che nell'ipotesi in cui la persona richiedente agisca nell'esercizio dei diritti costituzionali, come la libertà di espressione e di religione, esiste un diritto condizionale all’uso di una piazza".
"Soltanto in presenza di imperiose ragioni di sicurezza – continua la nota – o di ordine pubblico, l'Ente potrebbe negare l’autorizzazione. Il Municipio non ha mai messo in evidenza simili problemi, ma ha negato il permesso solo per esclusivi motivi politici e ideologici".
L'Associazione non ha risparmiato critiche anche al sindaco Marco Borradori e al municipale Lorenzo Quadri. "Helvetia Christiana è un'associazione che difende la dottrina bimillenaria della Chiesa cattolica, e non è né razzista, né xenofoba né tantomeno "omofoba".
Dal canto suo, il sindaco ha replicato al Corriere del Ticino: "Fare ricorso è un loro diritto, aspettiamo la decisione del Governo. Il Municipio resta convinto che la decisione presa sia giusta".