CRONACA
1'500 cuori stretti attorno al Prof e al suo staff. Moccetti: "Senza accordo, sul Cardiocentro decideranno i ticinesi". Bobbià: "Pronto il piano B". Borradori: "La politica non può ignorare una manifestazione come questa"
Grande partecipazione di pubblico all'incontro indetto ieri sera dal gruppo Grazie Cardiocentro a Lugano. Da Palazzo federale è giunto il videomessaggio di sostegno dei consiglieri nazionali Rocco Cattaneo, Fabio Regazzi e Marco Chiesa: “Siamo lì con voi con il cuore. Forza, avanti in questa battaglia con grinta e determinazione”
foto aerea: Saden
LUGANO – Una marea di gente! Almeno 1'500 persone hanno partecipato ieri sera al capannone delle feste di Pregassona all’incontro organizzato dal gruppo “Grazie Cardiocentro”. Millecinquecento cuori, forse di più, si sono stretti in un grande abbraccio attorno al Prof Tiziano Moccetti e al suo staff.

Una grande festa trasversale, alla quale hanno preso parte una ventina di deputati di (quasi) tutti i partiti, il vicesindaco Michele Bertini e il suo collega Roberto Badaracco, municipali, sindaci, consiglieri comunali, sindacalisti, personaggi quali l’ex capo della polizia di Lugano Jwan Weber, Mario Mantegazza, il vescovo emerito Pier Giacomo Grampa, Franco Lazzarotto, il procuratore capo Nicola Respini… E tanta, tanta gente: medici, pazienti, collaboratori, amici... 

Durante la parte ufficiale, prima della risottata, sono intervenuti in una sala gremita il coordinatore del gruppo, Edo Bobbià, lo stesso Moccetti, il Prof Tiziano Cassina, l'ex Consigliere di Stato Luigi Pedrazzini, i rappresentanti del personale del Cardio e il sindaco di Lugano, Marco Borradori.

E da Palazzo federale è giunto il videomessaggio di sostegno dei consiglieri nazionali Rocco Cattaneo, Fabio Regazzi e Marco Chiesa: “Siamo lì con voi con il cuore. Forza, avanti in questa battaglia con grinta e determinazione”.

A proposito di battaglia, Bobbià ha detto: “Non siamo ancora convinti che una trattativa tra le parti possa portare a una soluzione innovativa che possa garantire anche in futuro un Cardiocentro libero e indipendente. Una soluzione, però, seria, strutturata e duratura, e non una proroghetta che la mia esperienza politica mi insegna essere solo un espediente per non affrontare i problemi”.

Dev’essere però altrettanto chiaro, ha aggiunto l’ex deputato del PLR, “che se non si arrivasse a un risultato soddisfacente per il Cardiocentro attraverso la via istituzionale, allora sappiate amiche e amici che abbiamo pronto un ‘piano B’ a cui nelle ultime settimane abbiamo lavorato senza sosta grazie all’aiuto di eminenti giuristi. Riteniamo che il mese di settembre sia una scadenza più che ragionevole per capire se c’è margine per un accordo equilibrato. È il nostro ennesimo atto di buona volontà e di responsabilità per verificare fino all’ultimo ogni possibilità di dialogo costruttivo. Se ciò non dovesse accadere, nessuno potrà rimproverarci di non averle tentate tutte par favorire una soluzione concordata”.

Tiziano Moccetti, dopo aver ribadito quanto aveva dichiarato domenica nell’intervista a liberatv
, comprese le dure critiche all’Ente ospedaliero e al suo presidente Paolo Sanvido, ha spiegato il ‘piano B’: raccogliere le firme e andare a votare. “Se non si troverà una soluzione istituzionale – ha detto il Prof -, decideranno i ticinesi. Anche noi abbiamo un proverbio latino che ci piace molto: Vox populi, vox Dei”. Per Moccetti, dalla sala, standing ovation.

Molto accorato l'intervento di Pedrazzini che ha lanciato un appello alle istituzioni. Trincerarsi dietro alla convenzione firmata 25 anni fa non è una risposta politica ma notarile, ha in sostanza affermato l'ex ministro, invitando il Governo a mettere finalmente in campo un'azione che possa sbloccare la situazione affrontando il problema nella sostanza e non da un punto di vista legale. In tal senso Pedrazzini si è infine augurato che venga fatto ogni sforzo per evitare che si arrivi a una conta davanti al popolo. 

Marco Borradori ha chiuso gli interventi ufficiali: “Sono un politico – ha detto - e vi posso assicurare che i politici non possono ignorare manifestazioni come quella di questa sera. Lugano difenderà il Cardiocentro”.

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