Il Consigliere Nazionale leghista attacca il direttore de La Regione Matteo Caratti: "Di inaudito e gravissimo c'è solo una stampa radicalchic ridotta a raccogliere le più inconsistenti cicche per imbastire campagne di disprezzo"
CHIASSO – "Il PPD chiassese, in manco di ruolo e visibiltà, ha voluto montare un caso sull‘articolo pubblicato la scorsa domenica sul Mattino dalla vicesindaco di Chiasso e Consigliera Nazionale leghista Roberta Pantani". Inizia così il post Facebook pubblicato dal Consigliere Nazionale Lorenzo Quadri in difesa della collega momò.
"Nell‘articolo – scrive Quadri –, giustamente critico nei confronti dell‘arciprete che abusa del pulpito per fare politica, la vicesindaco ha osato rilevare che dei chierichetti di Don Feliciani provengono da “altre culture“, senza fornire ulteriori elementi identificativi né giudizi di valore“.
"Aggiungendo – specifica – addirittura che “i bambini sono uguali in tutto il mondo”. Apriti cielo! La semplice constatazione ha dato la stura ad un’ondata di grottesca ipocrisia politicamente corretta. Che il PPD chiassese, per ricordare alla comunità locale di esistere ancora, abbia voluto montare una polemica sul nulla, non sorprende; si potrebbe dire che fa parte delle “regole del gioco” (almeno, di quello di certuni)".
A lasciare basito Lorenzo Quadri è invece “come certi media, con chiaro intento politico-partitico, abbiano tentato di saltare sul carro, bramosi di creare un “caso“ dove non ce n‘è l‘ombra, pur di attaccare l‘odiato “nemico“. Compresa la TV di Stato finanziata col canone più caro d‘Europa“.
“Emblematico – sostiene il Consigliere Nazionale leghista – l‘articolo, dai toni esagitati ma privo di sostanza, che il direttore de La Regione ha pensato bene di pubblicare in prima pagina sull‘edizione odierna“.
“Di inaudito e gravissimo – per parafrasare il titolo dell‘invettiva – c‘è solo che una stampa radikalchic, appena asfaltata dalla votazione di domenica sulla scuola che (non) verrà, sia ormai ridotta a raccogliere le più inconsistenti cicche per imbastire campagne di disprezzo nei confronti dell‘odiato avversario, nell‘avvicinarsi delle elezioni“.
“E poi – conclude Quadri – questi stessi personaggi con la morale a geometria variabile hanno ancora il coraggio di montare in cattedra a sproloquiare sulla qualità e sulla pluralità dell’informazione“.