L'ex calciatore della Nazionale Svizzera, ora opinionista: "Olandesi sulle ali dell'entusiasmo. Non hanno più niente da perdere. Favorita? Dico Manchester City..."
TORINO – Tutti gli appassionati di calcio, e non solo, hanno potuto ammirare ieri sera l'impresa del giovane Ajax di Erik ten Hag. Dopo l'1-1 maturato nella sfida d'andata contro la Juventus, gli olandesi hanno trionfato per 1-2 in rimonta strappando il pass per la semifinale di Champions League.
Una vittoria eccezionale che ha ridimensionato la Juventus di Allegri, partita tra le favorite anche in virtù dell'acquisto di Cristiano Ronaldo in estate. Un uomo che di Champions League, insomma, se ne intende. Abbiamo analizzato la vittoria dei 'Lancieri' e la disfatta dei bianconeri con Kubi Türkylmaz, ex calciatore della Nazionale Svizzera ed ora opinionista per TeleTicino.
Kubi, ti aspettavi una disfatta simile della Juventus?
"Onestamente no. Però per quello che si è visto in campo l'Ajax ha messo in grande difficoltà la Juve e il passaggio del turno è più che meritato. La squadra di Allegri non è mai riuscita a pressare veramente gli olandesi e la qualità tecnica di De Ligt e compagni ha permesso loro di comandare la partita".
Cosa paga la Juventus?
"Ma a Juventus è una squadra abituata a dominare in Italia. Solo che il campionato di Serie A non è assolutamente al livello della Champions League. In Italia è difficile vedere squadre che ti pressano alte come ha fatto l'Ajax o come, in generale, succede in Champions. E poi succede quello che è successo ieri. In più, se non hai entrambi i terzini forti in Europa fai fatica. E al momento la Juventus non ha terzini forti".
Nella sfida di ieri sono più i demeriti dei bianconeri o i meriti dell'Ajax?
"Tutti tendono a dare merito all'Ajax. Niente da togliere, ci mancherebbe, sono una squadra di qualità, giovane, veloce, che sa correre e molto compatta, ma personalmente credo che la Juventus ieri sera non ha fatto la Juventus. Non ha pressato ed è calata fisicamente. Con calare fisicamente parlo di una questione mentale. Non sono stati capaci di entrare in partita. L'Ajax ha praticamente eliminato la Juventus dal punto di vista della pressione sul pallone. Mai Ronaldo e compagni sono riusciti a fare quello che dovevano. Poi chiaramente va dato merito alla grande qualità tecnica degli olandesi".
Allegri ha ribadito di restare alla Juventus e la Juventus ha ribadito fiducia ad Allegri: giusto dopo un'eliminazione del genere?
"Per me no. Adesso sarebbe il momento di cambiare perché dopo tanti anni un allenatore non riesce più a trasmettere determinati messaggi, soprattutto in Italia dove i calciatori hanno spesso bisogno di nuove idee e motivazioni. Poi ci sono esempi rari come Ferguson, ma è un altro discorso...".
Parlare di un flop juventino è corretto, quindi?
"Certo. La Juventus ha usato la tattica di attribuire i meriti agli avversari, ma personalmente credo sia un grande flop il fatto che non siano andati almeno in semifinale. L'Ajax, per quanto forte, non era di certo imbattibile e la Juventus ha la colpa di aver fatto giocare come voleva la squadra di ten Hag. È finita 1-2, ma lo scarto avrebbe potuto essere più ampio".
Fin dove può spingersi adesso l'Ajax?
"Loro adesso viaggiano sulle ali dell'entusiasmo. Hanno sconfitto, in questa edizione di Champions League, Bayern Monaco, Real Madrid e Juventus. Non hanno più niente da perdere e non si pongono limiti. Il campo ci ha detto che sono una squadra in grado di mettere in difficoltà chiunque. È anche vero che adesso le altre squadre cominceranno preparare accorgimenti mirati".
Kubi, la tua favorita alla vittoria finale?
"Reputo che il Manchester City abbia tutte le carte in regola per vincere la Champions League. Tutto dipende dalla sfida di stasera, ma la squadra di Guardiola non ha nulla da invidiare a nessuno".