CRONACA
Un secolo di scuole Rudolf Steiner. In Ticino si fa festa con Vecchioni, Marco Sangiorgio: "Lui la persona giusta per trasmettere i nostri ideali"
Il membro del comitato direttivo: "Il progetto iniziale della "Scuola che verrà" ricalca a grandi linee la nostra pedagogia che mira a un apprendimento improntato sull'educazione alla libertà"

ORIGLIO – Il 2019 è anno importante, importantissimo, per la scuola Rudolf Steiner di Lugano (Origlio), presente da più di quarant’anni in Ticino. L’istituto privato festeggia, infatti, il centenario dalla nascita della prima scuola fondata a Stoccarda. I festeggiamenti che si terranno in Ticino dal sabato 4 a domenica 5 maggio saranno l’occasione per offrire al pubblico un ricco calendario di appuntamenti che culminerà con una conferenza-concerto dell’ospite d’eccezione Roberto Vecchioni.

Come si apprende dal programma ufficiale, sono molti gli eventi pensati per chi volesse approfondire, in un’atmosfera di festa, la pedagogia steineriana e la vita dell’istituto.

Ma in cosa si differenzia la pedagogia steineriana? Lo abbiamo chiesto a Marco Sangiorgio, membro del comitato direttivo della scuola di Origlio. “Parto dal presupposto che sono un ticinese cresciuto nelle scuole pubbliche. È importante sottolinearlo perché ci tengo a specificare che la scuola Steiner non è un istituto che vuole andare contro al sistema o ai metodi di insegnamento tradizionali. Bensì, è una scelta improntata per un tipo di pedagogia diversa che mira a lavorare sui talenti delle persone e coltivare questo talento con l’educazione alla libertà”.

Nello specifico Sangiorgio spiega che “l’educazione steineriana è pensata per far lavorare gli allievi di intelletto affinché le nozioni vengano assimilate e vissute in prima persona. Si chiama apprendimento esperienziale perché si vive l’insegnamento in modo più diretto e vivo”.

La didattica della scuola Rudolf Steiner è fondata sulla centralità educativa dei bambini e nessuna esperienza è mai valutata con un voto. “Posso dire – continua – che quando è visto il progetto iniziale de “La Scuola che verrà” mi sono detto: “quando si realizzerà, probabilmente, non ci sarà più bisogno di una scuola Steiner”. Questo perché l’idea del progetto pensato dal DECS si avvicina molto alla pedagogia Waldorf”.

Ma questi, si sa, sono pensieri futuri che non intendono rubare la scena ai grandi festeggiamenti in programma il prossimo fine settimana. Tante le attività in palinsesto, per grandi e piccini che si possono consultare sul sito ufficiale (clicca qui).

Grande attesa anche per l’ospite d’onore: il cantautore italiano Roberto Vecchioni. Ma c’è un motivo preciso per cui Vecchioni è stato scelto per il centenario della scuola Rudolf Steiner? “Sì, – spiega Sangiorgio – certo. La scelta di chiamare Vecchioni non è casuale. Lui è la persona giusta perché, oltre a essere stato professore di liceo e università, fa di questo modo di concepire l’educazione un suo caposaldo”. Nella canzone “Figlio, figlio, figlio”, infatti, non mancano i riferimenti-consiglio in merito alle esperienze tutte da vivere. “Il vero apprendimento – continua il nostro interlocutore – lo fai vivendo. E su questo Vecchioni è un maestro”.

“Siamo contenti – conclude – che abbia accettato con entusiasmo la nostra proposta ed è ben contento di venire in Ticino a trasmettere a chi è interessato gli ideali che perseguiamo da parecchi anni”.

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