Le ipotesi di reato nei confronti dell'ex presidente UEFA sono "corruzione privata, traffico di influenze e associazione a delinquere"
PARIGI – “Michel Platini non ha nulla di cui vergognarsi e sostiene di essere totalmente estraneo ai fatti”. È quanto si legge in una nota stampa dei legali dell’ex presidente UEFA, fermato questa mattina nell’ambito dell’inchiesta per corruzione per l’assegnazione dei Mondiali del 2022 (vedi articoli suggeriti).
I legali di “Le Roi” hanno inoltre specificato che “non si tratta di un arresto, ma di un interrogatorio in qualità di testimone in una condizione voluta dagli inquirenti che permette di evitare che le persone possano accordarsi fuori dalla procedura”.
Al centro dell’inchiesta che ha portato al fermo di Platini ci sarebbe una cena all’Eliseo organizzata da Nicolas Sarkozy nel 2010, nove giorni prima dell’assegnazione della Coppa del Mondo al Qatar. L’ex numero uno della Uefa, e vicepresidente FIFA, è stato interrogato dai magistrati del Parquet National financier (Pnf) a Nanterre, a nord di Parigi.
Insieme all’ex calciatore francese – riferiscono i media francesi – c’è Claude Guéant, all’epoca dei fatti segretario generale dell’Eliseo e anche lui presente alla cena del novembre 2010, quando sarebbero iniziate le negoziazioni con l’emiro del Qatar Tamim ben Hamad al Thani.
Le ipotesi di reato nei confronti di Platini sono “corruzione privata, traffico di influenze e ricettazioni di traffico di influenze e associazione a delinquere”.