CRONACA
Riforma fiscale, giù l'aliquota per le persone giuridiche e ridotto il coefficiente di imposta cantonale
Ecco tutte le misure decise dal Consiglio di Stato dopo il voto del 19 maggio. Il Governo "si impegna a portare avanti una serie di misure e progetti volti a rispondere alle esigenze future"
© Ti-Press/Carlo Reguzzi

BELLINZONA – Il Consiglio di Stato ha licenziato oggi all’unanimità il Messaggio sull’Adeguamento della Legge tributaria cantonale alla Legge federale concernente la riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS (RFFA). Il 19 maggio 2019 la popolazione svizzera ha approvato alle urne la Legge federale del 28 settembre 2018 concernente la riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS (RFFA).

Tale riforma abolisce in particolare i regimi privilegiati con i quali sono imposte le società a statuto speciale. Di conseguenza, in Svizzera, tutte le persone giuridiche dovranno essere tassate sull’utile alle stesse condizioni. A seguito delle modifiche federali, una buona parte dei Cantoni ha annunciato o già messo in pratica una riduzione delle aliquote riferite all’imposta sull’utile delle aziende, in diversi casi anche in maniera importante. In questo contesto vi è ora la necessità di adeguare anche il quadro legislativo del nostro Cantone, cercando anche di assicurare al Ticino e al suo tessuto economico un adeguato livello di competitività nel confronto, in particolare, con il resto della Svizzera.

Allo stato attuale il Ticino rientra infatti tra i Cantoni a fiscalità ordinaria elevata per le imprese e, in assenza di interventi, la sua posizione è destinata a peggiorare sensibilmente in ragione delle riduzioni di aliquota previste nel resto del Paese, scivolando nelle ultime posizioni della graduatoria intercantonale. In questo senso gli interventi proposti, ed in particolare il progressivo avvicinamento in due tappe alla media intercantonale dell’onere fiscale delle persone giuridiche riducendo l’aliquota di imposizione prima all’8% (per il periodo 2020-2024) e a seguire al 5.5% (dal 2025), mirano a consolidare il substrato fiscale a beneficio del Cantone e dei Comuni, garantendo la possibilità di erogare servizi a favore della popolazione ticinese.

In questo modo si riduce altresì il rischio di partenza dal nostro territorio anche delle aziende tassate ordinariamente ed in particolare delle tante piccole e medie imprese che compongono il nostro tessuto economico, le quali, in assenza di adeguamenti legislativi, potrebbero essere indotte a trasferirsi in altri Cantoni dove saranno praticate aliquote fiscali più vantaggiose. La riforma federale ha introdotto anche un ulteriore margine di manovra a favore dell’innovazione e delle attività di ricerca e sviluppo nel nostro Paese, che si intende sfruttare in modo che il nostro Cantone possa rafforzare ulteriormente la propria strategia di sviluppo economico che pone l’accento sulle attività innovative a beneficio di una crescita equilibrata del nostro territorio.

Accanto all’imposizione delle imprese, la riforma cantonale proposta interviene anche sulla fiscalità delle persone fisiche attraverso una riduzione in due tappe del coefficiente d’imposta cantonale, di cui beneficeranno tutte le categorie di contribuenti. La prima fase prevede una riduzione del coefficiente cantonale d’imposta dall’attuale 100% al 98% (2020-2024), con possibilità di proroga e ulteriore riduzione al 96% su decisione del Gran Consiglio a far tempo dal 2025, qualora nel frattempo non sia entrata in vigore una riforma generale della nostra Legge tributaria.

Il Governo intende infatti affrontare, nell’ambito della corrente legislatura, una revisione generale della Legge tributaria (i cui contenuti portanti risalgono al 1976), avendo un occhio di riguardo in particolare al tema della fiscalità delle persone fisiche. In questo ambito saranno considerati, oltre i cambiamenti generali in atto nella nostra società, anche gli atti parlamentari più rilevanti presentati in questi ultimi anni. Dal profilo finanziario la riforma presentata risulta essere equilibrata sia per il Cantone che per i Comuni, per i quali sono state previste misure mirate nell’ottica di limitare l’impatto dei cambiamenti legislativi federali e cantonali e di aumentarne l’autonomia in ambito fiscale, permettendo un miglior adattamento al singolo contesto.

In particolare si prevede un riversamento annuo ai Comuni di 9 milioni di franchi da parte del Cantone e l’introduzione, a partire dal 2025, della possibilità per i Comuni di differenziare il moltiplicatore comunale tra persone fisiche e persone giuridiche con un differenziale massimo di 20 punti percentuali, ritenuta una soglia minima del 40%. Questi cambiamenti saranno accompagnati con un progetto di revisione del modello perequativo intercomunale definito nell’ambito del progetto Ticino 2020, così come con una proposta per evadere le due iniziative legislative dei Comuni depositate a inizio 2019. Il Governo sostiene all’unanimità il messaggio di riforma fiscale presentato, auspicando che il dibattito politico possa essere affrontato con un approccio costruttivo e lungimirante.

Accanto allo stesso il Consiglio di Stato si impegna, pure all’unanimità, a portare avanti, nell’ottica di un accordo più esteso, una serie di misure e progetti, volti a rispondere alle esigenze future e a risolvere alcuni problemi aperti. In particolare, nel periodo 2020-2024 saranno adottate delle nuove misure, nel settore dell’educazione e della socialità, per un onere complessivo di circa CHF 30 Mio che permetteranno di rispondere alle esigenze presenti nel settore dell’educazione avendo riguardo particolare per la scuola dell’obbligo e della socialità in particolare per le fasce di popolazione più bisognose e deboli.

Le misure saranno sviluppate nel dettaglio durante l’estate predisponendo i necessari atti legislativi o esecutivi da considerare in modo complementare alla riforma fiscale. In ambito previdenziale sarà presentato entro la fine dell’anno un messaggio per rispondere alle necessità di risanamento della cassa pensione espresse dall’IPCT e quantificate al momento in CHF 500 Mio e si collaborerà con la Commissione del Parlamento che si occupa del tema alla ricerca di una definitiva ed equa soluzione per il futuro sistema previdenziale concernente i Consiglieri di Stato.

Infine, il Governo si pone l’obiettivo di presentare il Preventivo 2020 in equilibrio, definendo per gli anni futuri delle priorità d’intervento

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