Il critico: “Una volta ogni tre o quattro anni ci sono le mie impennate in tv”
ROMA - “Una volta ogni tre o quattro anni ci sono le mie impennate in tv”. Vittorio Sgarbi definisce così sul Corriere della Sera la furibonda lite dell'altra sera con Giampiero Mughini, nel corso della trasmissione di Rete4 Stasera Italia. Una rissa bloccata dagli assistenti di studio a un passo dallo scontro fisico in diretta.
Poi i due si sono alzati, come per fronteggiarsi, sotto gli occhi esterrefatti dei conduttori - Giuseppe Brindisi e Veronica Gentili -. È volata una sedia, poi sono stati fermati. Lo scontro è nato sul caso Salvini-Savoini e sul ruolo della magistratura. Al rientro in studio, Mughini non c' era più.
“Alla fine – dice Sgarbi - lui non ha retto le parolacce. Ha tirato fuori l'orgoglio da gentiluomo ferito e dalle parole è passato al "ti vengo a menare". Allora io ho preso una sedia e gliel'ho messa davanti. Le parolacce sono una degenerazione a cui sono collaudato. Le botte non le capisco. Ti do un pugno e cosa risolvo? Non lo dico per paura, poi di Mughini. Mi devo picchiare per Salvini o Savoini? Cosa me ne frega. Temevo mi rovinasse la cipria”.
“L'altra sera – prosegue - venivo da una lunga telefonata con Calogero Mannino. Non ne posso più che la magistratura faccia politica. Poi, al trucco ho visto Mughini, che non sopporto, e ho scoperto che un mio contributo che avevo registrato per «Tiki Taka» era stato trasmesso dal suo programma. Ecco, non solo lo ha carpito senza chiedermelo, ma mi ha detto anche: È un video in cui dici le tue consuete scemenze”.
Una versione che Mughini ha confermato nella lettera inviata a Dagospia in cui ha spiegato la sua indignazione per aver sentito definire l'operato della magistratura «un crimine».