Si è aperto stamattina l'anno scolastico 2019-2020. Ecco i temi su cui si dovrà chinare la politica per "migliorare la qualità dell'insegnamento"
TICINO – L’apertura dell’anno scolastico 2019/2020 coincide con l’approvazione governativa di un importante messaggio maturato nel quadro del patto politico di Governo inerente a fisco, scuola e socialità. Un intervento qualificato nella scuola dell’obbligo, così come richiesto anche da alcuni atti parlamentari, che propone alcune modifiche di legge relative alle condizioni quadro dell’insegnamento e apprendimento. Tre in particolare le misure proposte dal Consiglio di Stato all’attenzione del Gran Consiglio: la riduzione a 22 unità quale numero massimo di allievi per classe alle scuole elementari e medie, l’introduzione sistematica del docente di appoggio alla scuola dell’infanzia, l’introduzione di alcune ore di laboratorio nel primo biennio della scuola media per le materie di italiano, matematica e tedesco.
La prima misura (riduzione numero allievi per classi) punta a migliorare la qualità dell’insegnamento a vantaggio degli allievi e dei docenti. Classi con un numero più ridotto di allievi permettono infatti, assieme ad altri fattori, una migliore differenziazione e gestione dell’apprendimento. È convinzione del Consiglio di Stato che ridurre da 25 a 22 unità il tetto massimo (e da 13 a 11 unità quello minimo) rappresenti un salto di qualità delle condizioni quadro scolastiche. La misura prevede un aumento delle sezioni di scuola elementare calcolabili in 55 unità e 13 sezioni in più di scuola media. Le nuove disposizioni, se approvate dal parlamento, entreranno in vigore con l’anno scolastico 2021/2022.
Il passaggio a una parziale codocenza nelle scuole d’infanzia, generalizzando l’introduzione dei docenti d’appoggio assunti dal Cantone, permette la risoluzione di alcuni problemi, non ultima l’opportunità di una pausa durante i tempi d’insegnamento, rivendicazione quest’ultima da tempo all’ordine del giorno. Anche in questo l’introduzione è prevista con l’anno scolastico 2021/2022.
Il potenziamento dell’italiano e della matematica nella scuola media è un’esigenza già manifestata nel corso del 2014 con la mozione dei deputati Polli e Pagani. Benché oggi non sia più proponibile un’estensione dei laboratori così come pensati con il progetto ‘La scuola che verrà’, la cui sperimentazione è stata respinta dal voto popolare, il metodo didattico in questione resta una modalità già in corso nella nostra scuola media (in III e IV classe). La nuova misura voluta dal governo propone due ore di laboratorio per l’italiano in I classe, due ore per la matematica in I e II classe e due ore per tedesco in II classe. A partire dall’anno scolastico 2020/2021. I costi finanziari cantonali complessivi saranno a regime entro il 2024 e possono così essere riassunti: 1.3 milioni nel 2020, 5.9 milioni nel 2021, 14 milioni nel 2022, 18 milioni nel 2023 e 17.4 milioni nel 2024. La spesa a carico dei Comuni inizialmente tenderà a calare sino a raggiungere 800'000 franchi di maggiori costi a partire dal 2023.
Atelier Progettare per competenze
Il 22 e 23 agosto scorsi si è tenuta la quarta edizione degli atelier estivi per i docenti della scuola obbligatoria. Gli atelier, denominati Alla scoperta di buone pratiche, hanno coinvolto quest’anno circa 1'000 docenti della scuola dell’obbligo e 100 relatori e (anch’essi tutti insegnanti). Lo scopo dell’evento era di condividere delle buone pratiche svolte nelle aule del Canton Ticino. Docenti dei tre settori della scuola obbligatoria hanno presentato ai colleghi le proprie esperienze didattiche, tutte svolte nel quadro del nuovo Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese. Tutti i partecipanti hanno ricevuto un fascicolo riassuntivo, contenente le descrizioni dei 57 percorsi didattici presentati durante gli atelier. Si è trattato di un’occasione di confronto e di scambio molto interessante che ha permesso ai docenti di iniziare il nuovo anno scolastico con spunti di riflessione innovativi.
Agenda scolastica
Come è ormai consuetudine il DECS, in collaborazione con il DSS (Sezione di promozione e di valutazione sanitaria), ha curato la concezione e la realizzazione grafica dell’Agenda scolastica ufficiale. In sintesi quattro sono gli aspetti da sottolineare:
1) l’agenda scolastica ufficiale è distribuita gratuitamente nel corso dei primi giorni di scuola;
2) per la prima volta l’agenda non verrà distribuita unicamente agli allievi delle medie cantonali come in passato, ma anche a tutti gli allievi delle quinte elementari degli istituti comunali e delle scuole speciali, oltre che agli allievi del primo anno delle scuole medie superiori, e sarà pure a disposizione delle scuole professionali;
3) per l’anno scolastico 2019/2020 come filo conduttore dell’agenda è stato scelto il tema dei diritti dell’infanzia, perché cade il 30° anniversario dalla firma della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo; in tal modo sarà possibile per i docenti approfondire una serie di diritti fondamentali quali il diritto all’istruzione, il diritto all’informazione e all’espressione di un’opinione, il diritto ad avere un’identità e una nazionalità, il diritto a non essere discriminato, il diritto di essere curato e ricevere cure adatte all’età, il diritto allo svago, al gioco e al riposo, il diritto ad un’alimentazione sufficiente e sana, il diritto ad essere protetto dalla violenza e dallo sfruttamento, il diritto ad avere una famiglia, un alloggio e a crescere in condizioni sane, il diritto ad aver una sfera privata.
4) continua la collaborazione col RETE TRE della RSI, che organizzerà degli spazi approfondimento con gli allievi sul tema dei diritti del fanciullo, che sono anche i diritti degli allievi.
Nuovo piano settimanale delle lezioni del Liceo
Le nuove direttive della CDPE, emanate nel 2016 e nel 2018, raccomandano i cantoni di garantire a tutti i liceali competenze di base nella lingua prima, in matematica e in informatica considerata materia obbligatoria a partire dall’anno scolastico 2022/2023. Non da ultimo, nel 2017 l’allora Commissione speciale scolastica (oggi Formazione e cultura), stimolata da una mozione, ha chiesto di rivedere la griglia oraria così da agevolare l’apprendimento delle materie scientifiche. Si è così costituito un gruppo di lavoro, composto dal direttore della Sezione insegnamento medio superiore e dai direttori dei licei e della Scuola cantonale di commercio che ha dapprima esaminato i punti forti (i laboratori, la collocazione del lavoro di maturità, il quinto esame di maturità) e quelli deboli (materie con una sola ora di lezione settimanale, il blocco delle tre materie scientifiche nel primo biennio), per poi identificare i principi sui quali dovrebbe svilupparsi una griglia oraria liceale.
Dopo alcune consultazioni esterne, il gruppo di lavoro ha ritenuto che non si può prescindere da: l’attitudine agli studi universitari garantita da discipline fondamentali, l’italiano e la matematica come materie portanti, la valorizzazione dei laboratori, una dotazione oraria uguale per tutte le opzioni specifiche, la suddivisione equilibrata delle ore sul quadriennio e infine un carico settimanale degli allievi non superiore alle 35 ore per tutti gli indirizzi di studio.
Una prima proposta è stata posta in consultazione lo scorso maggio e ha registrato le risposte dell’80 per cento degli interpellati. Complessivamente si è manifestata una condivisione dei principi di base, con particolari apprezzamenti sul valore didattico del laboratorio e sull’italiano e matematica quali linguaggi fondamentali della formazione liceale. Il gruppo di lavoro ha raccolto tutte le osservazioni, criticità comprese, poi tradotte in sintesi. Ecco qui di seguito i punti critici e le risoluzioni individuate:
1) Aumento carico di lavoro degli allievi – Nell’elaborazione dei piani di studio sarà considerato l’ampliamento del laboratorio a metà classe; aumentando la dotazione oraria per alcune materie s’intende in realtà potenziare l’impegno in aula e non i contenuti previsti.
2) Ruolo di orientamento e propedeuticità del primo anno – Tutti gli allievi del primo anno potranno, come oggi, scegliere di frequentare una quarta lingua, così come le lezioni di fisica.
3) Geografia – Per compensare la perdita di un’ora singola, si propone l’introduzione di un laboratorio di geografia a classe dimezzata in terza dove troveranno spazio le attività sperimentali sul territorio. Il nuovo piano settimanale delle lezioni, approvato dal Dipartimento, è oggi all’attenzione dei gruppi disciplinari cantonali che stanno lavorando per adattare il piano di studio alla nuova griglia oraria. Entro dicembre 2019 i collegi dei docenti verranno aggiornati. L’implementazione avverrà gradualmente a partire dall’anno scolastico 2020/2021.
Novità dalle Sezioni
La Sezione delle scuole comunali segnala il cambiamento dei nomi dei circondari, che, a seguito della fusione dei due circondari del Luganese, ora sono quattro. A partire dall’anno scolastico 2019/2020 saranno denominati come segue: Mendrisiotto e Basso Ceresio, Luganese, Bellinzonese e Tre Valli, Locarnese e Valli. Vengono inoltre confermate le USD (Unità Scolastiche Differenziate) a Muralto, Vacallo, Bellinzona e Lugano (quest’ultima è stata recentemente cantonalizzata). La Sezione dell’insegnamento medio comunica l’avvio del corso di Storia delle religioni in IV media.
La Sezione dell’insegnamento medio superiore segnala l’avvio dei lavori per l’adeguamento del Piano degli studi liceali (cfr. informazione relativa alla griglia oraria liceale). Oltre a questo sarà distribuita la Guida alle competenze di base nella lingua italiana a tutti gli allievi e docenti delle scuole medie superiori. Per la prima volta i licei di Bellinzona e Mendrisio ospiteranno rispettivamente una decina di allievi liceali del Canton Berna che frequenteranno un anno in Ticino nell’ambito di una formazione bilingue tedesco-italiano. Prosegue infine la sperimentazione dell’opzione specifica arti visive presso il Liceo di Mendrisio.
La Sezione della pedagogia speciale comunica che, per l’anno scolastico 2019/2020 sono previste 6 sezioni inclusive nella scuola dell’infanzia, 7 classi inclusive di scuola elementare e 2 classi inclusive nella scuola media. Queste ultime si stanno sviluppando accanto agli inserimenti individuali di allievi con esigenze particolari sostenuti da operatori pedagogici per l'integrazione (OPI). Il numero di ore attribuite a queste figure ha avuto un ulteriore incremento (+~300 ore). La metà delle ore sono state attribuite nella scuola elementare, elemento che denota l’importanza e l’utilità del sostegno specialistico dell’OPI all’inizio del percorso scolastico.
Lavori in corso nella formazione professionale
Nei venti centri professionali stanno iniziando un nuovo anno scolastico oltre 11'000 apprendisti e studenti, con una sostanziale stabilità rispetto ai dati dell’anno scolastico 2018/2019. Due terzi degli allievi del settore professionale (circa 6'600) svolgono la formazione di base nella modalità duale (scuola-azienda), l’altro terzo (circa 3'500) frequenta una scuola professionale a tempo pieno. Per quanto concerne il livello terziario non universitario, sono circa 1'290 gli allievi iscritti in una delle 10 scuole specializzate superiori.
La stima effettuata sulla base dei dati provvisori di fine agosto 2019 ci indica che anche quest’anno sono circa 3'600 le ragazze e i ragazzi che entreranno per la prima volta in un percorso di formazione professionale, apprendistato di tipo duale scuola-azienda o scuola professionale a tempo pieno. Poco meno della metà saranno giovani uscenti dalla scuola media, poco più della metà ragazze e ragazzi provenienti da altri percorsi (misure di sostegno alla transizione, altre formazioni, riqualificazioni ecc.).
Nelle offerte transitorie, che fanno da ponte tra la scuola dell’obbligo e l’inizio di una formazione di livello secondario II, poco meno di 300 giovani iniziano un pretirocinio di orientamento o uno d’integrazione all’Istituto della transizione e del sostegno. L’obiettivo è sostenerli nell’entrata nel mondo della formazione professionale o accompagnarli verso altre misure di sostegno.