Il gruppo che si sta occupando del nuovo piano settimanale delle lezioni al liceo replica alla presa di posizione degli insegnanti: "Il principio di trasparenza non è assolutamente stato leso"
BELLINZONA – "Invitiamo tutti i cittadini, e in primis genitori, allievi e docenti, a raccogliere le preoccupazioni di numerosi insegnanti e di tutte le associazioni e organizzazioni che si occupano della scuola, e a fare pressione sull’Autorità politica perché induca il DECS ad adottare misure di buon senso, che evitino di sprecare energie e risorse e di gettare a mare molte delle faticose conquiste che hanno fatto del liceo ticinese un modello sul piano federale”. La scorsa settimana, il Forum delle associazioni e organizzazioni degli insegnanti e della scuola ha inviato una nota ai media chiedendo "una moratoria che congeli il progetto del DECS di Nuovo piano settimanale delle lezioni del Liceo, utilizzando le risorse già messe a disposizione per condurre a una riforma ponderata, condivisa e duratura".
Affermazioni sulle quali il gruppo che si sta occupando del nuovo piano settimanale delle lezioni del liceo (GL) vuole fornire alcune precisazioni affinché "i cittadini, in particolare i genitori di quegli allievi che si apprestano ad affrontare studi liceali il prossimo anno scolastico e gli allievi stessi siano correttamente informati", si legge in una nota.
La riorganizzazione? Figlia di decisioni nazionali e di raccomandazioni del Parlamento ticinese
"Innanzitutto è bene precisare che la modifica dell’attuale griglia oraria del Liceo risponde da un lato all’introduzione dell’informatica come disciplina obbligatoria, decisa dalla Conferenza dei direttori della pubblica educazione (CDPE) e dalla Commissione svizzera di maturità, dall’altro alla richiesta del Parlamento di rivedere la griglia oraria in modo da facilitare l’approccio alle materie scientifiche, permettendo un avvicinamento più graduale a queste materie (richiesta contenuta nel rapporto della Commissione speciale scolastica sul messaggio 7267 inerente alla mozione 19 settembre 2016 presentata da Claudia Crivelli Barella e cofirmatari "Creazione di un indirizzo umanistico nei licei ticinesi").
Non si tratta quindi di una “riforma” degli studi liceali, ma di una diversa allocazione di alcune materie nel piano delle lezioni sul quadriennio per fare spazio all’informatica e trovare una soluzione alla concentrazione di materie “scientifiche” nel primo biennio negli indirizzi artistico, linguistico, economico. Gli obiettivi generali della formazione liceale, sanciti dall’Ordinanza federale di maturità, così come i principi cardine imposti dal Piano quadro degli studi liceali non sono infatti stati modificati".
La procedura: consultati tutti i docenti e tenuto conto delle loro indicazioni. In tutta trasparenza
"Sulla nuova proposta – continua il testo – sono stati consultati tutti i docenti liceali attraverso i gruppi di materia e più dell’80% di essi ha risposto con prese di posizione interessanti, parecchie delle quali contenenti anche proposte concrete e articolate, di cui il GL ha puntualmente tenuto conto. A conferma di ciò e a titolo d’esempio, citiamo l’introduzione del laboratorio di geografia in III classe, proposta da alcuni docenti di questa disciplina e accolta dal GL (il che comporta un riconoscimento orario supplementare per il docente di un’ora settimanale, senza un aumento del numero di allievi da seguire). Affermare che i docenti siano esclusi dall’elaborazione del progetto è quindi falso!".
Dalla consultazione è emersa in sostanza una condivisione generale dei principi alla base della nuova griglia oraria e bisogna anche aggiungere che i lavori di adattamento del piano degli studi liceali sono svolti dai docenti stessi, i quali lo stanno facendo con molto impegno e passione, ciò che fa sorgere qualche perplessità relativamente alla rappresentatività del Forum in seno agli insegnanti liceali.
Il GL desidera sottolineare che "il principio di trasparenza non è assolutamente stato leso dall’Autorità, come invece falsamente affermato dal Forum! L’elaborazione del nuovo piano settimanale delle lezioni ha visto il coinvolgimento degli esperti di materia, dei consigli di direzione delle sedi liceali e di tutti i docenti. Al termine della consultazione è stato fornito a tutti gli insegnanti un resoconto scritto sulle prese di posizione pervenute".
E ancora: "Va inoltre detto che non corrisponde assolutamente al vero neppure la notizia che a livello federale siano in corso dei lavori di revisione degli studi liceali e che essi siano già in fase avanzata. È vero che a livello federale si sta discutendo sull’evoluzione della maturità liceale. Ma un recente studio ha mostrato che gli attuali obiettivi generali della formazione liceale sono assolutamente ancora validi ed ha individuato alcuni campi d’intervento, fra i quali figura anche l’aggiornamento del Piano quadro degli studi. Tuttavia non esiste ancora un’organizzazione di progetto in merito e tantomeno una pianificazione temporale. Una cosa è comunque certa: a seguito dell’imposizione dell’insegnamento dell’informatica, molti Cantoni stanno svolgendo lo stesso lavoro che stiamo affrontando in Ticino. Per questi lavori si parte dal presupposto certo che gli obiettivi formativi della maturità liceale non saranno modificati e che i lavori in corso a livello dei singoli Cantoni saranno presi in considerazione per l’aggiornamento del piano quadro a livello nazionale".
"A garanzia di ciò c’è il fatto che gli organismi responsabili della formazione liceale in Svizzera sono fondamentalmente due: la Commissione svizzera di maturità – composta per metà da rappresentanti della Confederazione e per metà da rappresentanti della CDPE, quindi dei Cantoni (il Ticino ha due membri che fanno pure parte del GL) – e la Conferenza svizzera dei capisezione della formazione liceale, composta da tutti i capisezione cantonali della Svizzera".
Benefici del rinnovamento anticipato: formazione e piena occupazione dei docenti, un curricolo liceale a favore degli studenti maggiormente inclini alle dimensioni umanistiche della formazione
"Per quanto riguarda l’implementazione del nuovo piano settimanale delle lezioni già a partire dall’anno scolastico 2020/2021, sebbene l’Ordinanza federale di maturità imponga l’introduzione dell’insegnamento obbligatorio dell’informatica solo a partire dal 2022, l’anticipo è dovuto a due motivi principali; il primo riguarda la necessità di implementare una fase di sperimentazione che permetta la formazione dei docenti, che avranno bisogno di spazi in cui svolgere la loro pratica professionale; il secondo riguarda il fatto che la pianificazione temporale stabilita permetterà di evitare che il riposizionamento delle ore di quelle discipline che vedono parzialmente modificata la loro dotazione oraria anno per anno abbia per effetto la perdita consistente di ore-lezione da parte di alcune categorie di docenti, con conseguente riduzione marcata del loro grado di occupazione per un anno o due".
Secondo il GL, la moratoria richiesta dal Forum "non porterebbe a nulla se non al rischio di sottoccupazione di alcuni docenti per qualche anno. A fronte del “rischio di segregazione fra curricolo scientifico e non-scientifico” evocato dal Forum, è bene precisare che la nuova impostazione vuole migliorare la situazione attuale, in cui anche gli allievi più portati per le materie linguistiche (lingue antiche e moderne), umanistiche o artistiche, si trovano confrontati con il cosiddetto “blocco scientifico” (biologia, chimica e fisica) in I e II classe, discipline oggi collocate nel primo biennio con una funzione essenzialmente propedeutica ai soli corsi delle opzioni specifiche “biologia e chimica”, rispettivamente “fisica e applicazioni della matematica”. Con la nuova griglia oraria si va quindi incontro ad un miglioramento dell'approccio alla formazione liceale per quegli allievi che appaiono più interessati alle dimensioni umanistiche della formazione".
Infine, "i cittadini, i genitori e gli allievi possono essere certi che il GL, composto da persone di scuola che occupano posizioni di responsabilità, garanti del necessario equilibrio tra i diversi interessi in gioco, abbia operato nello svolgimento dei propri compiti orientandosi soprattutto al bene dell’allievo e che la soluzione individuata risponde alle esigenze attuali della formazione liceale, declinandola in modo più equilibrato per un numero significativo di allievi e maggiormente in linea con l’evoluzione dei bisogni degli studenti che aspirano a seguire una formazione universitaria".