L'indagine è durata svariati mesi. Si tratta di un'organizzazione strutturata gerarchicamente con regolamenti interni ben precisi, attiva in diverse nazioni europee
BELLINZONA – Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale comunicano che nell'ambito di una vasta inchiesta riguardante furti con scasso in danno delle gioiellerie sono state identificate e arrestate complessivamente 5 persone, tutti rumeni tra i 24 e i 36 anni.
Durata svariati mesi, l'indagine è nata a seguito di una serie di incursioni che - tra il 2016 e il 2018 - ha visto i malviventi entrare in azione sia in Ticino sia in altri cantoni. Gli autori agivano nottetempo in gruppi composti da 5 o 6 membri, colpendo in maniera rapida e mirata. Obiettivo delle razzie sono state soprattutto le gioiellerie ubicate negli spazi dei grandi centri commerciali e ogni spaccata ha fruttato un bottino stimato in svariate decine di migliaia di franchi.
Il modus operandi di questi furti è apparso da subito opera di professionisti del crimine e i successivi accertamenti hanno permesso di stabilire come i malviventi facessero parte della cosiddetta "accademia del crimine rumena". Si tratta di un'organizzazione strutturata gerarchicamente con regolamenti interni ben precisi, attiva in diverse nazioni europee ed oggetto d'indagini nella stessa Romania.
La definizione di "accademia" deriva dalla specifica formazione che questi giovani devono seguire una volta arruolati, ossia una sorta di "codice" composto di tattiche di cui avvalersi per la commissione dei reati ma anche di atteggiamenti da assumere di fronte agli inquirenti in caso di fermo. Questi comportamenti, che sono stati in parte ricostruiti in diverse pubblicazioni estere, hanno trovato riscontro pure nei furti messi a segno alle nostre latitudini.
Le successive minuziose attività investigative da parte della Polizia cantonale hanno infine permesso l'identificazione del gruppo attivo in Ticino. Grazie a una serie di mandati di cattura internazionali, si è così arrivati all'arresto in Svizzera, in Italia e in Spagna dei componenti della banda. Le principali ipotesi di reato sono quelle di furto, danneggiamento e violazione di domicilio. L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Chiara Borelli. I primi processi sono attesi a breve.
Importante notare da ultimo come la stretta collaborazione con i responsabili della sicurezza dei vari centri commerciali presi di mira abbia permesso di apportare e implementare le dovute contromisure, ottimizzando i sistemi di sicurezza.