Intervista all'esperto informatico sul nuovo fenomeno del web. "Pericoloso soprattutto per celebrità e politici. In Ticino non ha ancora destato interesse"
TICINO – Il nuovo ‘pericolo’ sul web si chiama ‘Deepfake’, che altro non è che la costruzione e la diffusione di video falsi, manipolati per fomentare l’opinione pubblica a screditare personaggi in vista. I più colpiti dal nuovo fenomeno sono modelle, attori e attrici, calciatori ma anche tanti politici. Nei video fasulli si vede di tutto e un po’: da politici, appunto,che pronunciano frasi mai dette a vip protagonisti di video pornografici. E non sempre è facile capire che si tratta di un falso.
La quasi totalità dei deepfake che 'sembrano veri', sono filmati porno con protagoniste donne famose, mentre quelli 'politici' sono una piccola minoranza. Lo afferma uno studio dell'azienda Deeptrace, specializzata nello scovare questo tipo di video. Il rapporto ha comunque registrato un aumento del 75% del numero dei video rispetto al 2018
Del nuovo fenomeno, di come ‘proteggersi’ e tanto altro ne abbiamo parlato con il giornalista ed esperto informatico Paolo Attivissimo.
Paolo, è davvero così facile creare questi contenuti?
“No, facile non direi. Ovviamente dipende dalle competenze informatiche che si possiedono, ma non è roba per tutti. Per gli esperti di computer, però, non è nemmeno così difficile. Dipende anche di chi è il soggetto. Produrre un deepfake richiede tantissime fotografie della persona che si vuole far comparire nel video...”.
Un esempio?
“Mettiamo che io voglio far comparire mia moglie in un deepfake. Allora devo avere moltissime foto di lei in tutte le angolazioni e soprattutto di tutte le espressioni in modo che poi il computer possa usarle per generare il volto corrispondente al video finale".
Ma esiste anche un modo per difendersi o bastano delle fotografie per correre il rischio di rovinarsi la reputazione?
“Dal punto di vista tecnico, il modo per difendersi è quello di avere meno fotografie di sé stessi scaricabili. Per un privato cittadino è abbastanza facile perché se non sei sui social e non posti le tue foto, non c’è un repertorio di fotografie sufficiente per generare un deepfake. Nel caso di una celebrità è ovviamente molto più facile. Prendiamo una qualsiasi modella che sfila costantemente e viene fotografa continuamente e da tutte le angolazioni. A quel punto diventa facile avere qualche centinaia di sue foto di buona qualità che ti permettono di creare un deepfake".
Lo scopo è quello di creare soprattutto video hard o che riguardano i politici?
“Il fenomeno è nato con lo scopo di fabbricare video pornografici che hanno come soggetti non solo politici, ma anche personalità esteticamente gradevoli. Poi è nata ovviamente anche la declinazione politica. Ci sono quelli che decidono di prendere il volto di Angela Merkel e abbinarlo al corpo di una pornostar. Esiste anche però il deepfake a scopo umoristico. Su internet c’è la mania di prendere tutti i film e sostituire tutti i volti di tutti gli attori con quello di Nicolas Cage. Diventa una vera e propria scuola di arti grafiche perché, in alcuni casi, la qualità è paragonabile a quella di molte produzione hollywoodiane”.
Riconoscere un video falso non è quindi così facile?
“Dipende dalla qualità: ce ne sono alcuni che sono fatti in maniera estremamente professionale ed è difficile riconoscerli a occhio. Se sei allenato, però, ci sono alcuni elementi visibili che noti facilmente...”
Cioè?
“Bhè, il movimento della bocca, dei denti della lingua. Oppure il soggetto che non sbatte le palpebre perché il computer non ha fotografie della personalità con gli occhi chiusi. Ci sono delle piccole cose che permettono di riconoscere se è vero o falso. Poi c’è il contesto: è ovvio che la Merkel difficilmente si metterebbe a riprendere un video in cui mostrerebbe delle forme che non sono quelle di una donna della sua età . Ci sono dei deepfake, soprattutto di tipo politico, che possono essere estremamente pericolosi. Perché prendere un Donald Trump, di cui esistono tantissime foto, e fargli dire o fare cose dannose alle sua reputazione è abbastanza facile. E siccome di cose strane ne dice è anche difficile verificarne l'autenticità. E poi c’è sempre da verificare la fonte. Mi sento sempre di consigliare di scegliere le buone fonti per leggere le notizie”.
In Ticino non sembra essere così diffuso, però…
“Esatto. Direi che in Svizzera e in Ticino non ha destato ancora molto interesse”.