CRONACA
La nuova sfida di Yor Milano, una barzelletta al giorno su... 'Yor Tube': "Mi diverto ancora tanto. Far ridere è sempre difficile, tranne per i politici..."
L'attore ticinese si rimette in gioco, "anche se non me ne sono mai andato". "Ho entusiasmo e non sento la fatica. Vi presento il mio nuovo canale"

LUGANO – Il 2020 rappresenta un nuovo, l’ennesimo, inizio per Yor Milano. Non che sia mai passato di moda, sia chiaro, ma con l’inizio dell’anno il noto comico ticinese ha deciso di rimettersi in gioco, anche se… “io non mi sono mai tirato fuori”. Come? Mettendosi al passo con i tempi e sfruttare una tecnologia che quando iniziò la sua carriera non era nemmeno lontanamente prevedibile.

82 candeline da spegnere, Yor Milano ha deciso di puntare su YouTube. Sì, la piattaforma più famosa al mondo per quanto riguarda i video. Quella dove i Millennials – per dirlo in gergo – sono stati pionieri costruendosi occasioni di guadagno e carriera. Non che Yor avesse bisogno di YouTube per ritagliarsi il suo spazio nel mondo, ma a 81 anni ci vuole coraggio ed entusiasmo.

Caratteristiche – quelle appena elencate – che di sicuro non mancano al comico ticinese, che dal primo giorno del 2020 pubblica puntualmente un video al giorno dalla breve durata in cui racconta originali barzellette. Dopo poco più di una settimana è tempo di bilanci…

Yor, raccontaci di questa nuova sfida…

“Il progetto è breve e chiaro: ogni mattina, alle 7:30 in punto, viene pubblicata una barzelletta sul mio canale (Yor Tube ndr). Racconto barzellette da tantissimi anni e mi sono reso conto che ridere di mattina migliora la giornata. Così, grazie all’aiuto e al supporto di mio figlio, ho deciso di creare questo canale per coinvolgere la gente che mi segue...”.

E come giudica il riscontro dopo una settimana?

“Direi abbastanza buono. Certo, il Ticino è molto più piccolo dell’Italia, dove ho un certo pubblico, ma posso dirmi soddisfatto. Mi stanno arrivando anche dei complimenti dal Brasile”.

La sua faccia nei video parla da sé: si diverte ancora come un bambino a fare questo lavoro. È così?

“Assolutamente sì. Non faccio e non accuso nessuna fatica. Io non mi definisco un attore perché un attore recita, finge...”.

E come si definisce?

“Un animatore, che rispetto all’attore difficilmente attraversa una fase calante della propria vita. Un attore quando è vecchio passa, io no. Perché? Secondo me il motivo sta nel mio entusiasmo nel trascinare la gente, nel trattare sempre bene perché far sorridere gli altri è sempre stata la mia missione”.

Far ridere le persone era più facile un tempo o adesso?

“Far ridere le persone è sempre stato un problema. A parte per i politici...(ride ndr). Se hai fame mangi, se hai sete bevi, ma sei vuoi ridere? Non è così scontato. Piangere è più facile perché creare una situazione comica è più complicato di creare una situazione drammatica. E questo è valso e varrà per sempre. Forse adesso c’è un po’ meno da ridere rispetto a una volta...”.

Perché?

“Semplice: quello a cui andiamo incontro è un futuro non limpido e poco chiaro”.

Nella sua entusiasmante carriera c’è un ricordo che conserva con più piacere?

“No. Alla mia età potrei mettere insieme ricordi da scrivere una collana intera. Tutti i momenti vissuti, però, hanno avuto un lato comico e simpatico. Ho vissuto momenti davvero piacevoli ed eccitanti e di questo devo solo ringraziare il cielo”.

Ma nella vita di un comico esistono “i momenti no”?

“Certo, come per tutti. Solo che un comico sa affrontarli con il giusto spirito. Con questo vorrei rivolgermi a chi non si rende conto che nella nostra esistenza esistono dei lati meravigliosi e comici. Ecco, bisognerebbe coglierli al volo. Perché la cosa più bella è ridere di sé stessi per farci vedere e cose da un’altra angolazione. Il male dell’umanità è l’indifferenza…, ma chissene frega (ride ndr)”.

Yor Milano approfitta dell’intervista per lanciare un appello a tutti i ticinesi e soprattutto a chi ha il dialetto nel cuore. “Prossimamente partirà un progetto per valorizzare il nostro dialetto. Sarebbe bello realizzare molte più commedie in dialetto, ma costano parecchio. Ecco, quindi, che la popolazione ticinese sarà chiamata a contribuire per far mantenere vivo un patrimonio prezioso. Seguiranno dettagli”.

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