La HEV prende posizione contro l'iniziativa dell'associazione degli inquilini, oggetto della votazione del prossimo 9 febbraio
BERNA – Il prossimo 9 febbraio si voterà sull’iniziativa dell’associazione degli inquilini (ASI), i cui promotori chiedono che “la Costituzione federale preveda una quota del 10% per la costruzione di abitazioni popolari, un diritto di prelazione per Cantoni e Comuni e favore della costruzione di abitazioni popolari e il divieto di aumentare gli affitti dopo ristrutturazioni energetiche sovvenzionate”.
Una richiesta che secondo la HEV, l’associazione dei proprietari fondiari, mira a “una quasi nazionalizzazione del mercato immobiliare svizzero”.
In un comunicato inviato ai media – che vi proponiamo di seguito –, la HEV spiega i motivi per cui sostiene il “NO all’iniziativa dell’associazione degli inquilini”.
“La quota è irrealistica”
Negli ultimi anni sono stati costruiti circa 50.000 nuovi appartamenti all'anno. Al fine di soddisfare la quota richiesta, gli sviluppatori di alloggi popolari dovrebbero costruire 5.000 appartamenti all'anno. Ciò sembra essere molto lontano dalle capacità esistenti, in quanto l'esperienza degli ultimi anni ha dimostrato che il numero di abitazioni popolari si aggira sulle 1.500 unità. "Se le cooperative sono troppo poche per costruire 5'000 appartamenti all'anno, dovrebbero intervenire i Comuni", sottolinea il CN Hans Egloff, presidente di HEV Svizzera. "Dal nostro punto di vista, tuttavia, la costruzione di abitazioni non è compito dello Stato. Questo non ha funzionato neppure negli anni '90", continua Egloff. L'argomento è sentito anche dall’economia immobiliare. Il vincitore del Trend Radar di quest'anno alle NZZ Real Estate Days è un progetto congiunto di AXA, Renggli AG e della Scuola universitaria professionale di Berna: a Lenzburg è stato costruito, con una nuova tecnologia costruttiva, un edificio con appartamenti a basso costo. Un nuovo appartamento di 3,5 locali nello standard Minergie è affittato già partire da CHF 1'420.- al mese.
Tassi record di appartamenti vacanti
Il tasso record di appartamenti vacanti - più di 75'000 appartamenti liberi in tutta la Svizzera - dimostra anche che gli alloggi non mancano ovunque. "Non sono più solo le zone periferiche in cui gli appartamenti sono vuoti. Le percentuali di abitazioni vacanti sono particolarmente elevate nei cantoni di Soletta, Argovia, Vallese e Giura. Anche in Turgovia il 2,65 percento degli appartamenti è libero, ossia 3'575 appartamenti", afferma Brigitte Häberli, vicepresidente di HEV Svizzera e Consigliera agli Stati del Canton Turgovia.
Regolamentazione più severa già decisa per le case plurifamiliari
Agli occhi del Dipartimento federale delle finanze e della Finma, questo è problematico già adesso: in primavera hanno quindi spinto, mediante una proposta di revisione dell'ordinanza sui fondi propri, affinché le banche si proteggano meglio da possibili inadempienze ipotecarie. In seguito, l'Associazione svizzera dei banchieri, ha adattato la propria regolamentazione. A partire dal gennaio 2020, i proprietari di immobili da investimento, vale a dire edifici plurifamiliari, dovranno apportare un maggiore capitale proprio e ammortizzare i mutui ipotecari più rapidamente. Tuttavia, il programma di costruzione per il prossimo anno è già ben colmo di progetti, cosicché il parco immobiliare dovrebbe continuare a crescere.