Il capogruppo UDC in Gran Consiglio: "Francesco è carnale, uno come noi. Il gesto inopportuno non fa che consolarci: è Dio che si fa uomo, mentre noi non possiamo farci Dio"
VATICANO/TICINO – Sta facendo parecchio discutere il ‘buffetto’ che Papa Francesco ha dato sulla mano di una fedele quando la donna l’ha strattonato dopo l’ultima messa del 2019. Un gesto per il quale il Pontefice si è scusato durante l’Angelus spiegando “di aver sbagliato. Non volevo dare il cattivo esempio”.
Della vicenda (vedi articoli suggeriti) se n’è parlato tanto anche in Ticino. Il capogruppo UDC in Gran Consiglio Sergio Morisoli – per esempio – ha 'difeso' il Papa su Facebook. “Francesco – scrive – è carnale, cioè uno come noi. La vicenda di questi giorni non fa altro che confermarlo, e di questo dobbiamo essere grati a Dio”.
“Il Natale – continua – non è altro che la decisione di Dio a farsi carne; impietositosi del nostro errare e del nostro secolare smarrimento decise di farsi feto, bambino e uomo di vivere sulla terra da Gesù. Il gesto inopportuno del Papa non fa che consolarci: è Dio che si fa uomo, mentre noi non possiamo farci Dio. Nemmeno il Papa è Dio, le scatole che gli girano confermano che perfino la più alta rappresentanza di Dio in terra è fatta di spirito e di carne e a volte è quest’ultima a prevalere”.
E ancora: “Che bello un Papa imperfetto e umanamente fallibile; che liberazione per noi miseri bari e opportunisti avere un Papa che cucina il bollito ( come in questa foto di copertina). Che speranza urbi et orbi per tutti, vedere in tutti i media, un Papa imperfetto, fatto di carne e ossa che gli girano, ma che alla fine chiede scusa perchè sa di essere peccatore come noi: ammette la debolezza. Ah che buono il bollito del Papa che cucinava a Buenos Aires...”.