La vita di Claudio è cambiata 25 anni fa. Per lui l'acqua e la vasca significano forza e obiettivi. La scommessa del preparatore Fabio Pivetti: "Ora puntiamo alle gare. E da lui imparo ogni giorno"
BALERNA – Ci sono storie che meritano di essere raccontate. Poi, ci sono storie che devono essere raccontate perché hanno il potere di far riflettere, pensare e – perché no – emularle. Quella che vi raccontiamo oggi è una di quelle storie che deve e merita di essere raccontata perché testimonia come la forza di volontà e lo sport possono tenere in vita un essere umano. No, non è una figura retorica né tantomeno una di quelle storie di campioni strapagati giunti al successo dopo anni di sacrifici. È piuttosto la storia di un campione sì, ma nella vita di tutti i giorni.
La vita di Claudio è segnata da una patologia che si porta dietro da più di un ventennio: la sclerosi multipla (SM), una malattia invalidante che colpisce il sistema nervoso centrale che può causare l’interruzione dei segnali tra il cervello, il midollo spinale e i nervi ottici. Una malattia “bastarda” che inibisce l'uso degli arti inferiori, parzialmenti di quelli superiori e la vista. Ma Claudio ha grinta da vendere. Nuota per allungare il corpo, nuota per liberare la mente, per sentirsi meglio. L’acqua e la vasca significano per lui obiettivi, miglioramenti e forza. Forza, in tutte le sue forme, che un giorno viene notata da Fabio Pivetti, istruttore di nuoto e fitness del Centro California a Balerna. Fabio avvicina Claudio, nota del potenziale interessante. Poco meno di un anno fa iniziano un percorso insieme che rappresenta una doppia sfida: per Fabio quella di allenare un uomo – oggi 51enne – diverso agli sportivi a cui era abituato , per Claudio quella di prepararsi a delle competizioni vere e proprie.
“Di Claudio – ci racconta Pivetti – mi sorprendo ogni giorno. Mette a referto tempi pazzeschi, che un nuotatore normodotato spesso non è in grado di realizzare. Ci alleniamo tre volte a settimana per due ore qui al Centro California. L’obiettivo del 2020 è riuscire a partecipare a delle gare agonistiche internazionali, pur con le complessità del caso".
Già, perché in Ticino mancano delle competizioni per disabili. Atleti ticinesi e svizzeri devono spesso affiliarsi alla Federazione italiana. Ma qualcosa, forse, si sta muovendo grazie all’insistenza di Pivetti. “Sabato – spiega – Claudio ha registrato un tempo ufficiale che sarà trasmesso a Swiss Sport, che in seguito deciderà a quali – e in che categoria – gare inserire Claudio. Poi vedremo che scenari si apriranno…”.
“Il nostro obiettivo – continua l’allenatore – è quello di dimostrare quanto lo sport faccia bene, di quanto ti mantiene vivo. Parliamo di un uomo che ha difficoltà nel deambulare e che combatte queste difficoltà con il nuoto. Parliamo di un uomo che, grazie allo sport, è arrivato a fare quello che prima non riusciva a fare e che spesso lo fa anche meglio di alcuni atleti ‘normali’. È una sfida che rifarei ogni giorno, ne vale la pena”.
La chiacchierata con Pivetti termina, il lavoro chiama. Claudio è già in vasca ad aspettarlo con la cuffia rossa donata NuotaTORI, un gruppo amatoriale del quale fa parte e che l’ha sempre supportato. La prima bracciata è sciolta e disinvolta. Claudio macina chilometri su chilometri senza apparenti segni di stanchezza tra gli applausi del suo preparatore. Ci saluta col sorriso. Ricambiamo ringraziandolo di averci dimostrato quanta vita c’è anche tra tante difficoltà.