Quella di I.R è una storia che merita di essere raccontata. Lo merita perché "la voglia di vivere è più forte del dolore". "Una sofferenza che ti cambia e sconvolge"
MENDRISIOTTO – Quella di I.R, 25enne del Mendrisiotto, è una storia che merita di essere raccontata. Lo merita perché, a fronte della sofferenza per una malattia rara e autoimmune, in tanti possono trarre insegnamento e coraggio, forza e determinazione.
Sono queste – oltre al sorriso di chi non vuole mai arrendersi – le armi con cui la giovane donna sta affrontando la Sindrome di Goodpasture, “una malattia autoimmune e mortale che colpisce reni e polmoni distruggendoli”, spiega sui suoi canali social dove tiene informati amici e conoscenti e dove promuove le attività della sua l’associazione ‘Illyelasindromedigoodpasture’.
Ci sono due mesi che, probabilmente, I.R non scorderà mai: uno è il maggio dell’anno scorso, quando “mi sono ammalata e ho subito cure importanti come la chemioterapia, la plasmaferesi e tutt’ora faccio la dialisi. Ho sfiorato la morte ed ho perso tutto: casa, lavoro, scuola, compagno”. L’altro mese indimenticabile è quello corrente, novembre 2019. “Il 4 novembre mio papà mi ha donato uno dei suoi reni, ponendo così fine a questo lungo capitolo della dialisi che da un anno e mezzo condiziona la mia quotidianità. Grazie papà, mi hai (ri)donato e salvato la vita”.
Tra un mese e l’altro tanta, tantissima, sofferenza che però non ha mai scalfito la forza d’animo della 25enne. “Mesi di ricovero – scrive –, chemioterapia, dialisi, il cortisone che ti gonfia, crisi respiratorie, non riconoscersi più allo specchio, le corse in cure intense, grande fatica per poter tornare a respirare, camminare e mangiare da sola. Una sofferenza incredibile che ti cambia e ti sconvolge, ti porta all’inferno e trascina con te la tua identità”.
Eppure “la voglia di vivere è più forte del dolore, aiuta a superare le difficoltà e dall’inferno, di girone in girone, ti riporta su”.
“Ringrazio – si legge in un post – il signore per avermi dato una testa che funziona e un cuore grande. D’essere circondata da persone vere e di saper stare al mondo. Ringrazio di essere una donna con principi, senza paura del confronto e forte. Ringrazio d’aver carattere, di saper scegliere, d’avere dei gusti e delle opinioni. Ringrazio di avere grande voglia di vivere, lavorare e studiare. Ringrazio di avere una famiglia presente che mi ha insegnato quanto l’unione faccia la forza. Ringrazio d’avere una madre che mi ha insegnato l’umiltà e un padre che mi ha insegnato fino a che punto può arrivare l’amore”.
Sono parole davanti alle quali non si può rimanere indifferenti. Sono parole che trasmettono coraggio, forza e ammirazione per sapere fronteggiare le situazioni più difficili dalla vita.
Parole che trovate sulle pagine Facebook e Instagram ‘Illyelasindromedigoodpasture’, l’associazione nata il mese scorso che ha come scopo quello di far conoscere questa malattia rara e le conseguenti problematiche, ma non solo.
L’Associazione intende “sostenere i giovani che a causa di questa malattia devono riqualificarsi e non ne hanno possibilità, creare progetti ad hoc per le necessità dei giovani malati, promuovere incontro, conferenze e momenti formativi e divulgativi. Il nostro compito è quello di promuovere progetti che sostengono i giovani malati e donano alla ricerca”.
Chiunque volesse effettuare una donazione può trovare tutte le informazioni del caso cliccando qui.