Il Festival del Film di Locarno e il direttore della RSI ricordano la produttrice scomparsa nel weekend: "Dirompente, contagiosa e instancabile"
LOCARNO - La morte di Tiziana Soudani ha provocato grande cordoglio in tutto il Canton Ticino. Numerosi sui social i ricordi e le testimonianze di affetto verso la produttrice, scomparsa nella notte tra sabato e domenica dopo una lunga malattia.
Tra i tanti a renderle omaggio anche Maurizio Canetta, con un commosso post su Facebook: “Ogni maledetta domenica - scrive il direttore della RSI - è il titolo di un film di Oliver Stone. Questo inizio di anno sta diventando una terribile realtà. Domenica scorsa abbiamo pianto Marco Zucchi, ieri l’addio a Tiziana Soudani. Il mondo del cinema svizzero e quello svizzero italiano subiscono due colpi terribili”.
“Tiziana - prosegue Canetta - si è data anima e corpo per gli altri nel mondo del cinema e del documentario, ha fondato la Amka Film con Dani (collega e amico che posso solo abbracciare teneramente insieme con Amel e Karima). Fare la produttrice significa dare agli altri, ai giovani soprattutto, la possibilità di muoversi in un mondo complicato, avere sostegno, consiglio, conforto. Tiziana sapeva conquistare la fiducia con il sorriso certo, sempre bello, sempre radioso, sempre pronto, ma anche con il rigore, l’attenzione al dettaglio”.
“Una storia di successo - conclude il direttore della RSI - con le intuizioni che l’hanno portata oltre i confini della Svizzera Italiana e anche della Svizzera. Due nomi su tutti: Silvio Soldini e Alice Rohrwacher, nei quali ha creduto e che l’hanno condotta a splendidi successi, tra i David di Donatello e il premio della giuria a Cannes. Però lei ha sempre preso tutto questo con la leggerezza di una donna profonda e il premio speciale del cinema svizzero alle giornate di Soletta di due anni fa è stato solo lo stimolo a continuare a lavorare per gli altri, per i giovani, nel cinema, ma anche nel documentario, genere che ha sempre curato come un giardino da far fiorire con dolcezza. Il tuo sorriso, Tiziana, ci aiuterà - forse - a superare l’assenza, ma è difficile, molto difficile. Mercoledì saremo al Lux di Massagno per l’anteprima di Love me tender. Mai titolo fu più adatto per dirti quanto ti abbiamo teneramente amato e apprezzato”.
Bellissimo anche l’omaggio del Festival del Film di Locarno: “Difficile pensare alla tristezza dovendo scrivere di Tiziana Soudani. Lei che era vita e allegria. Era, già, perché Tiziana Soudani se ne è andata nella notte dopo una battaglia impossibile da vincere. Anche per lei, che di battaglie e conquiste era maestra. Tiziana Soudani era un'anima essenziale del cinema ticinese e svizzero, guida e ispirazione per chi fa cinema in questo territorio, dimostrando con il suo esempio una cosa semplice: si può. Un segreto, il suo, che veniva da molto lontano, da una terrà così distante dalle Alpi, ma così vicina al suo cuore: l'Africa. L'Algeria di Mohammed, suo marito e suo regista, anche se forse la regista, a casa, era lei”.
“Dirompente, contagiosa, instancabile. Produttrice. Nel 1987, a Ouagadougou in Burkina Faso, un film cambiò la sua vita, Ablakan, di Roger Gnoan M'Bala. Tutto iniziò lì, da quelle immagini frutto di passione e ironia, la sua stessa ricetta. Il passo successivo, un anno più tardi, fu la nascista di AMKA Films. Con AMKA Tiziana ha saputo scrivere pagine nuove e orchestrare immagini indelebili. Perché Tiziana leggendo intuiva, osservando vedeva, ascoltando sapeva”.
“Impossibile - termina la nota del Pardo - elencare tutte le volte che Tiziana è stata con noi. Tutti i momenti, le notti, le proiezioni, i tappeti rossi vissuti insieme al Locarno Film Festival. Tiziana è stata una di noi a inizio anni '90, come coordinatrice dei Pardi di domani prima e assistente del Direttore artistico Marco Müller poi. Nel 2013 poi Tiziana è tornata passando dal tappeto rosso, per ricevere il Premio Cinema Ticino. Anche dopo però, ancora, il Locarno Film Festival ha continuato a essere casa sua e nelle sue stanze, nei suoi uffici, Tiziana è in qualche modo tornata pochi anni fa, quando abbiamo ritrovato la sua passione e la sua esplosività in Amel, sua figlia e nostra compagna di viaggio per tre anni. Tiziana d'altronde era la sua famiglia. Era, anzi sono Amel, Karima (da cui il nome AMKA) e Mohammed. Con Mohammed, in questi mesi, Tiziana e l'AMKA stava lavorando a L'Afrique des Femmes, il suono nuovo, prossimo documentario. Un "ritratto dell'Africa e delle sue donne: forti, coraggiose e piene di risorse". Allora addio Tiziana, ticinese donna d’Africa".