La cronaca in diretta delle conferenze stampa delle autorità federali e cantonali. Merlani: "Successo quello che abbiamo previsto". De Rosa: "Al momento nessuna restrizione"
BERNA/BELLINZONA - Le autorità federali, da Berna, e le autorità cantonali, da Bellinzona, stanno informando la popolazione sul primo caso di Coronavirus in Svizzera. Si tratta di una persona residente in Ticino. A Palazzo delle Orsoline prenderanno la parola il direttore del DSS Raffaele De Rosa, il direttore della salute pubblica Paolo Bianchi e il medico cantonale Giorgio Merlani.
La cronaca
Ufficio federale della sanità: "Virus contratto a Milano"
"Si tratta di un 70enne che si sarebbe infettato a Milano durante una manifestazione il 15 febbraio, il 17 febbraio ha manifestato i primi sintomi. Il paziente è stato ricoverato in isolamento in un ospedale ticinese ed è in condizioni stabili. Questo primo caso non cambia il rischio per la popolazione in Svizzera che viene considerato moderato. Ora si monitoreranno tutte le persone che sono entrate in contatto con il paziente. Se staranno bene saranno messe in quarantena, probabilmente a casa loro. Se invece presenteranno dei sintomi saranno isolati. C'è una collaborazione con le autorità italiane per ricostruire il caso, dato che il contagio è avvenuto a Milano".
Merlani: "È successo quello che abbiamo previsto"
"Ci troviamo di fronte a quello che avevamo previsto. Il paziente con dei sintomi ha telefonato al medico curante, non recandosi da nessuna parte. Il medico ha valutato il quadro clinico, gli ha dato dei medicamenti. Poi ha avuto un peggioramento e allora è stato invitato allo studio medico, dove è stato visitato come caso sospetto con tutte le precauzioni. A quel punto è scattata la procedura ed è stato accolto in ospedale in una camera isolata, dove è stato fatto il test. Il suo stato di salute è buono, se non fosse risultato positivo oggi probabilmente sarebbe stato dimesso. Non darò nessun dettaglio sulla persona e sulla regione dove vive, perché voglio la massima privacy per la persona e la sua famiglia e non vogliamo generare panico. È già scattata l'indagine ambientale per ricostruire i contatti a rischio. Queste persone verranno messe in quarantena obbligatoria per 14 giorni. Il paziente è ricoverato presso la Clinica Luganese"
Merlani: "Non sappiamo ancora quante persone andranno in quarantena"
"Non sappiamo ancora quante saranno le persone che andranno in quarantena obbligatoria. Non darò ulteriori informazioni su chi sono o dove vivono queste persone. Per le persone che dovessero diventare casi sospetti, sono presenti 12 camere d'isolamento che potrebbero diventare 24"
De Rosa: "Al momento nessuna restrizione"
"La persona ha contratto la malattia ad un evento a Milano, quindi non in Ticino. Al momento non ci sono ragioni per modificare la decisione di ieri di non intervenire con restrizioni nelle manifestazioni pubbliche. Domani si ritroverà il gruppo di esperti per valutare se introdurre nuove misure. Se del caso il Consiglio di Stato si riunirà a sua volta per decidere quelle di sua competenza. Dipenderà dall'evolversi della situazione"