Felice Lepore si sfoga: "So che è una sola persona che protesta sempre, non è giusto smettere di fare musica per un solo cittadino. La voce magari si alza quando si parla, ma non ci sono risse e problemi"
BELLINZONA – Guerriglia a Bellinzona, con schiamazzi, grida, musica alta a tarda notte. Sono le lamentele di un gruppo di cittadini, riprese da La Regione, che hanno infastidito alquanto Felice Lepore, gerente del bar finito sotto accusa, l’Indipendenza. Tanto che è pronto a scrivere una lettera aperta ai giornali, ma prima si sfoga con TicinoLibero.
“Abbiamo dei permessi del Municipio per fare musica, non solo noi ma vari bar sulle piazze. Abbiamo voluto mettere della musica una volta in più di quanto deciso, abbiamo chiesto il permesso e ci è stato accordato. Alle 23 abbassiamo il volume, da noi non ci sono risse, viene gente per bene, non ci sono mai stati litigi. Tutti si divertivano, ridevano, niente di che”, precisa, aggiungendo che i suoi clienti non sono giovanissimi ma persone responsabili, spesso dai 30 anni in su.
Non capisce perché solo il suo bar sia stato citato. “La gente ascolta la musica seduta, magari alza un momento la voce per parlare, ma da qui a quello che viene scritto… Non corrisponde al vero, è fuori luogo, eccessivo”, si sfoga
“Vorrebbero dar vita a Bellinzona e poi…” aggiunge, insistendo che la musica è stata più alta del dovuto solo qualche volta. Lepore è convinto che sia una sola persona, e sa anche chi, che chiama la Polizia. “Ha creato problemi anche al bar di fianco a noi. Qualcuno sarà sempre scontento, però non si può smettere di fare musica per un cittadino”, afferma. “Se vivi in centro passano le macchine, io ho un semaforo vicino a dove abito, il rumore c’è ma è normale. Vogliamo far vivere Bellinzona? Serve musica”.
Sa che una festa può dar fastidio “ma non c’è nessuno schiamazzo, da qui a parlare di guerriglia, quasi di Terza Guerra Mondiale ce ne passa. Siamo molto vigili, se qualcuno è rissoso lo allontaniamo. Noi non vogliamo ubriaconi, bensì persone che si divertono. Se la situazione fosse davvero quella descritta, il Municipio non ci avrebbe dato i permessi. La Polizia è venuta un paio di volte, una delle quali avevamo usato una cassa interna per la musica, forse era un po’ alta, poi quando sono arrivai gli agenti abbiamo abbassato”.
Il gerente dell’Indipendenza è convinto che dando un po’ di divertimento porta un valore aggiunto a Bellinzona, non solo a sé stesso e alla sua clientela. “Non lo faccio solo per incassare, voglio dare qualcosa ai miei clienti. Sono sincero, nonostante il Covid sto lavorando bene, non pensavo così”. Continuerà a mettere musica, magari con attenzione al volume. E far valere le sue ragioni sui giornali, stufo di sentir dire quelle che secondo lui sono solo fandonie.