CRONACA
Gestione di Lugano Airport, volano le polemiche. Artioli risponde al Caffè: "Tutto in regola". Borradori: "Nessun trattamento di favore"
I tecnici del gruppo di lavoro Lugano Airport si erano espressi a favore della la cordata di Sir Lindsay Owen-Jones. Il settimanale controbatte: "Quanto pubblicato corrisponde al vero"
TIPRESS

LUGANO – “La cordata Amici dell’Aeroporto è l’unica che soddisfa appieno tutti i requisiti richiesti”. Con queste parole – ha rivelato ieri il Caffè – il Gruppo di lavoro Lugano Airport si è espresso in merito al passaggio ai privati della gestione dello scalo luganese. Una gestione contesa anche dalla cordata Marending-Artioli, “rimessa in corsa” dal Municipio, che ha concesso un periodo di proroga al gruppo di Artioli.

Ma facciamo un passo indietro e torniamo ai rapporti tecnici firmati dal gruppo di lavoro incaricato di esprimere le proprie considerazioni. Rapporti ai quali il domenicale ha avuto accesso. “Una sola proposta – si legge – è rispettosa dei principi e dei vincoli posti ed è articolata in modo sufficientemente serio per essere considerata attendile”. E la proposta – ça va sans dire – è quella presentata dalla cordata capitanata da Sir Lindsay Owen-Jones, unica a presentare nei tempi e nei modi i dieci milioni di franchi di garanzia finanziaria.

Alle accuse di favori politici, il sindaco di Lugano Marco Borradori ha risposto alla RSI che non vi è stato “alcun trattamento di favore. Si equivoca sul termine per presentare la garanzia finanziaria necessaria per lavorare sull’aeroporto per 33 anni. Il termine non era indicato nel bando di concorso, né era mai stato indicato dal Municipio”. Borradori ha spiegato che “anche il gruppo di Artioli ha presentato la garanzia dovuta e illustrato la provenienza dei fondi. Ricorsi? Al momento non ce ne sono”, ha concluso il sindaco.

Anche l'imprenditore Stefano Artioli respinge al mittente le accuse. "Noi – commenta alla Regione – siamo conformi alla prescrizioni. Non corrisponde al vero che la nostra cordata avrebbe beneficiato di un termine di quaranta giorni per presentare le garanzie richieste. Sono state presentate in conformità alle prescrizioni. Il gruppo di lavoro ha chiesto supplementari esigenze circa la forma della garanzie. Il Municipio ci ha concesso cinque giorni, non quaranta, per darvi seguito. Deploriamo gli attacchi. Lasciamo che il Municipio valuti in serenità senza interferenze politiche. La politica ha già affossato l'aeroporto una volta".

Ma le polemiche non si placano. No, perché la direzione de il Caffè ha diramato una nota stampa in cui conferma “l’integrale contenuto del servizio”. “Prendendo atto delle reazioni odierne del sindaco di Lugano ricorda e precisa alcuni passaggi del servizio giornalistico a ulteriore prova della veridicità di quanto pubblicato”.

“Il 1° dicembre – si legge – il “Gruppo di lavoro Lugano Airport sulle candidature” ha inviato una lettera ai partecipanti al concorso chiedendo “la prova documentale di disponibilità finanziarie immediate e liquide pari a franchi 10 milioni”. Le informazioni e i documenti indicati, si legge nella lettera, “dovranno pervenire alla cancelleria comunale entro il 18 dicembre 2020 alle ore 14. Entro il 18 di dicembre, stando al Rapporto del Gruppo di lavoro datato 25 gennaio 2021, solo la cordata Amici dell’aeroporto (Owen-Jones e Bonomi) aveva presentato le garanzie finanziarie richieste nella lettera del 1° di dicembre. Il 20 di gennaio il Municipio incontra, in quella che definisce “audizione”, sia la cordata Artioli sia la cordata Owen-Jones. Dalle dichiarazioni rilasciate oggi alla Rsi dal sindaco di Lugano, Marco Borradori, si capisce che con la cordata Artioli si sia discusso anche delle garanzie finanziarie, benché il termine indicato dal Gruppo di lavoro fosse scaduto da un mese. Una scadenza questa (18 dicembre 2020) che secondo il sindaco è stata sì chiesta dal Gruppo di lavoro, ma solo per l’esigenza di chiudere il Rapporto entro la fine del 2020”.

E ancora: “In una comunicazione ai concorrenti all’inizio di questo mese, febbraio 2021, il Municipio ha comunicato di aver “ratificato le richieste di garanzia finanziaria contenute nella lettera del 1° dicembre 2020 del Gruppo di lavoro, ed ha ritenuto di dover concedere alla cordata Artioli un ulteriore termine, il 28 gennaio”. Quindi la “proroga” è stata dal 18 dicembre 2020 al 28 gennaio 2021. Così come pubblicato dal Caffè. Fatto è che lo scorso 25 gennaio il Rapporto del Gruppo di lavoro viene firmato dai sei membri che lo compongono (per altro 4 rappresentano, ad alto livello, la Città di Lugano) e vi si legge, così come pubblicato dal Caffè stamane, che la cordata Artioli “non ha fornito indicazioni concrete e sufficienti a questo proposito”, cioè le garanzie finanziarie. Ed è quindi anche per questa ragione, ma non solo per questa si spiega nel Rapporto, che la cordata Artioli è stata scartata”.

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